Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/993
Title: L'approccio morfo-funzionale come descrittore alternativo per lo studio delle comunità malacologiche di fondo mobile
Other Titles: The morpho-functional approach as alternative descriptor for the study of the soft bottom malacological communities
Authors: Biddittu, Andrea
Keywords: Benthos;Molluschi;Fondi mobili;Diversità;Diversità funzionale;Forma della conchiglia;Molluscs;Soft bottoms;Diversity;Functional diversity;Shell shape;BIO/07
Issue Date: 15-Mar-2010
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 22. ciclo
Abstract: 
Le comunità bentoniche rivestono un ruolo fondamentale nella caratterizzazione e nella funzionalità degli ecosistemi marini costieri, in quanto per le loro caratteristiche di persistenza, costituiscono
delle memorie biologiche capaci di integrare nel tempo eventi diversi.
Per l’importante ruolo ecologico che il macrobenthos riveste nell’ambito dell’ecosistema marino, la conoscenza dei pattern di diversità che caratterizzano tali popolamenti diventa
indispensabile, al fine di identificare aree prioritarie per la loro conservazione e per la regolamentazione delle attività antropiche che insistono in tali zone.
Negli ecosistemi marini costieri la diversità funzionale dei popolamenti bentonici è sempre stata tradizionalmente descritta attraverso l’analisi della composizione tassonomica di tali
popolamenti. Un certo pattern nella struttura tassonomica può essere interpretato alla luce di
cambiamenti in alcune caratteristiche ecologiche proprie dei diversi taxa, cruciali nella descrizione
dei presunti ruoli funzionali svolti da tali organismi.
Benché l’approccio tassonomico sia in grado di rivelare la risposta agli stress ambientali, può risultare difficile individuare quali caratteristiche ecologiche effettivamente determinino tali
reazioni. Organismi che mostrano tratti ecologici simili, non sempre rispondono agli “stressori” allo stesso modo, poiché, pur condividendo alcuni importanti attributi, possono differirne in altri, meno
evidenti, ma altrettanto significativi.
Le funzioni svolte dalle specie bentoniche sono importanti nella regolazione dei processi ecosistemici e queste funzioni sono determinate dalle caratteristiche biologiche che queste specie mostrano, quali alimentazione, movimento, costruzione di esoscheletri o formazioni accessorie
(p.e., tubi), etc.
Questo lavoro propone un approccio per lo studio delle comunità macrozoobentoniche di fondo mobile, che nasce dalla comparazione fra la lettura del sistema da parte dei classici descrittori
tassonomico-sistematici (specie) e quella dei descrittori alternativi (caratteristiche morfologiche) per il syntaxon a Molluschi.
Questo phylum è il gruppo più significativo ed eterogeneo del macrozoobenthos di fondo
mobile ed è considerato descrittore efficace delle comunità bentoniche; ciò vuol dire che sono eccellenti indicatori ambientali ed è spesso sufficiente l’analisi della malacofauna marina per ottenere preziose informazioni sullo stato di salute di un ecosistema.
L’elemento caratterizzante il syntaxon a Molluschi è la conchiglia, un esoscheletro calcareo che, prodotto almeno nei primi stadi di vita, nella quasi totalità delle specie segue l’accrescimento
del corpo dell’animale. In tal senso, la conchiglia è l’interfaccia col quale l’animale si relaziona col
suo ambiente esterno e la cui struttura deve essere tale da permetterne le funzioni primarie tipiche
(alimentazione, riproduzione, locomozione, ecc.).
L’analisi morfologica della conchiglia e la sua variazione fra i taxa può rappresentare quindi un strumento utile per l’identificazione di variazioni nelle condizioni ambientali e la valutazione dello
stato ecologico di un ecosistema. Su tale tipo di approccio morfo-funzionale si basa la ricerca oggetto di questa Tesi, con la quale si vuole definire una procedura alternativa per la valutazione
dell’assetto delle comunità macrozoobentoniche di fondo mobile e il riconoscimento di tipologie
ricorrenti, mediante l’utilizzo di descrittori alternativi a quello tassonomico.
È stato utilizzato un data set comprendente 60 campagne di campionamento del
macrozoobenthos di fondo mobile effettuate lungo tutta la costa italiana e a diverse profondità. La comparazione della forma della conchiglia di ciascuna specie e l’utilizzo dei modelli geometrici
disponibili in letteratura, è stato possibile individuare diverse categorie morfologiche (morphotaxa) trasversali alle tradizionali categorie tassonomiche (specie) con la finalità di
rappresentare aspetti diversi delle funzioni ecologiche all’interno delle comunità e quindi dell’ecosistema.
Attraverso la comparazione dei risultati ottenuti con l’approccio sinecologico classico (analisi sulle specie o analisi strutturale) e con l’approccio morfo-funzionale (analisi sui morphotaxa), si è
valutata la coerenza tra forma ed habitat.
Inoltre, l’analisi batimetrica e sedimentologica ha permesso di riconoscere range preferenziali per ciascun morphotaxon, mentre l’analisi biocenotica sugli elementi costitutivi di ciascun morphotaxon e lo studio dei risultati ottenuti tramite analisi multivariata (Analisi delle
Corrispondenze, AC; Indicator Species Analysis, ISA) su ciascuna campagna di campionamento ha permesso il riconoscimento di tipologie ricorrenti lungo il gradiente costa-largo.
Il lavoro svolto di raccolta e organizzazione dei dati morfologici è stato finalizzato alla creazione di un data set preliminare di dati relativi ai tratti morfologico-funzionali dei Molluschi
marini di fondo mobile reperiti nel data set, per valutare e costruire, quindi, strumenti analitici per la
messa a punto di una metodologia. Essa si basa sui descrittori alternativi a quello tassonomicosistematico,
impiegabile nell’ambito del monitoraggio biologico e quindi nella valutazione dello
stato ecologico dell’ecosistema marino.

The macrozoobenthic communities have such particular dynamics so as to permit an integrated
valuation of the space – temporal alteration of the ecosystem. Soft bottom macrobenthic animals,
are in fact relatively sedentary, have long life-spans and are represented by a great number of species with different tolerance to stress and, at last, they play an important role in recycling nutrients.
Taking into consideration this heterogeneity and complexity, ecologists have the necessity to
identify the emerging properties in order to simplify the structures and the processes of the system.
In this framework the “community structure” is much more efficient than the “species” as indicator of the status of the ecosystem as it represents the historical memory of the system.
Identical species listed in different time and space are equivalent to equal state of the system
and each shift in the list-vector corresponds to a significant change of the state of the system.
Although the taxonomical approach has several point of weakness it might be difficult to
compare taxonomical identifications made by different experts; the skills and the knowledge of
taxonomists may vary due to many different factors such as experience and practice. Moreover the link between the species and their functional role couldn’t be directly evaluated.
The contribution of the benthic assemblages to ecosystem functioning will be dependent on the
biological characteristics, or traits, exhibited by constituent species, as these determine how the
species influence ecological processes. For example, burrowing activities of benthic invertebrates may alter sediment conditions through the resuspension of fine particles into overlying waters, may change the distribution of different-sized particles within sediments and may produce increases in the oxygen and water contents. These activities also transport buried organic matter and nutrients to
the sediment–water interface, stimulating benthic microflora and microfauna communities and
hence decomposition processes.
The present research provides a comparison between the taxonomical and non taxonomical
approach in the study of the soft bottom benthic assemblages using a multitraits approach, stressing the role of the Mollusc syntaxon to the ecosystem functioning.
This phylum is, among the macrozoobenthic animals, a group of extreme heterogeneity in
terms of feeding behaviour, habitus, reproduction and morphology. It is considered as efficient
descriptor of benthic communities, meaning that they are excellent environmental indicators and the analysis of the marine malacofauna is often enough to provide valuable information about the state of health of an ecosystem.
The characterizing element of the Mollusc syntaxon is the shell, a calcareous exoskeleton
produced always in the first life stages and following almost ever the body growth of the animal.
For this reason, the shell is the interface through which the animal acquaints itself with its external environment, and its morphology must allow the typical primary functions of the animal (feeding, reproduction, locomotion, etc.).
The morphological analysis of the shell and its variation among taxa may represent a useful
tool to identify variations in the environmental conditions and to evaluate the ecological status of an ecosystem. The research of this Thesis is based upon this approach, defining an alternative
procedure for the evaluation of the structure of the soft bottom benthic communities and the
recognition of recurrent typologies through the utilization of alternative descriptors to the
taxonomic one.
The data set object of the study is made of 60 sample surveys that came from all over the
Italian peninsula and collected at several depths. By comparing the shell shape of each species and by using geometrical models available in literature, it is possible to identify morphological categories (morphotaxa) transversal to the traditional taxonomical ones (species) with the aim to represent different aspects of the ecological functions in benthic communities and ecosystems.
The comparison between the traditional synecological approach (species or structural analysis)and the morpho-functional one has allowed the valuation of the coherence between shape and habitat.
Furthermore, the bathymetric and sedimentological analysis has allowed to recognize
preferential ranges for each morphotaxon, while the biocoenotic analysis of the structural elements of each morphotaxon and the study of obtained result of each sample survey obtained by
Multivariate Analysis (Correspondence Analysis - CA; Indicator Species Analysis, ISA) has
allowed to recognize recurrent typologies along the depth gradient.
The collection and organization of morphological information has been useful to realize a
preliminary data set relative to the morpho-functional traits of soft bottom marine Molluscs, and therefore, to valuate and create analytical tools based upon alternative descriptors to the
taxonomical ones, useful in the biological monitoring and in the valuation of the ecological status of the marine ecosystems.
Description: 
Dottorato di ricerca in Ecologia e gestione delle risorse biologiche
URI: http://hdl.handle.net/2067/993
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