Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/962
Title: Forme di vegetazione forestale del distretto reatino (regione Lazio)
Other Titles: Mapping forest communities in the district of Rieti (Lazio - Central Italy)
Authors: Agrillo, Emiliano
Keywords: Tipi forestali;Carta della vegetazione;Fitogeografia quantitativa;Forest types;Vegetation mapping;Quantitative phytogeography;AGR/05
Issue Date: 23-Feb-2010
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 21. ciclo
Abstract: 
Questa ricerca ha portato alla realizzazione di una Carta dei Tipi Forestali del distretto amministrativo reatino (Regione Lazio) e alla parametrizzazione di alcune specie emblematiche delle forme di vegetazione forestali identificate.
Le aree ricoperte da foresta hanno conosciuto nell’ultimo ventennio un incremento superficiale del 5,7 %, come rilevato dal confronto dei due Inventari Forestali Nazionali (1985 e 2006). Le ragioni di questa espansione, vanno attribuite all’effetto del dinamismo ricostituivo spontaneo della vegetazione forestale a seguito dell’abbandono delle pratiche agropastorali tradizionali su vasti territori a partire dal dopo guerra.
In questo senso anche buona parte delle formazioni a carattere pre-forestale costituite da cespuglieti e macchie, si sono trasformate in stadi successionali più evoluti assumendo la fisionomia di foreste negli ultimi decenni.
Questo fenomeno è particolarmente vistoso nel comprensorio reatino, per le mutate condizioni socio-economiche degli ultimi decenni e soprattutto sarà particolarmente vistoso in un prossimo futuro, a seguito della ricostituzione spontanea della vegetazione forestale nella rete dell’aree protette presenti nel territorio.
Le attività svolte nell’ambito di questa ricerca corrispondono a due diversi settori operativi. Nel primo l’attività si è concentrata nella realizzazione di una carta della vegetazione forestale derivata dall’utilizzo d’immagini satellitari e da una campagna di rilevamento per una verifica a terra, estesa a circa 950 punti di campionamento. Da ciò è stata ottenuta una carta della vegetazione forestale in scala 1:25.000, ad un dettaglio di precisione cenologica ragguardevole che ha consentito l’identificazione di comunità corrispondenti alle classificazioni attualmente correnti (Tipologie INFC, CORINE Biotopes, EUNIS, EU Forest Type Classification, Habitat Natura 2000 e Nomencltura Fitosociologica).
Il secondo settore operativo della ricerca si è concentrato nella formulazione di modelli interpretativi della distribuzione causale di alcune specie emblematiche (Q. ilex, Q. robur, P. halepensis, Betula pendula, Taxus baccata, Fagus sylvatica) secondo i metodi in uso nella Fitogeografia Quantitativa e aggregazione di specie.
Va sottolineato come queste acquisizioni possano essere inoltre di grande valore conoscitivo anche nel caso in cui sia necessario affrontare la previsione e quantificazione di eventuali variazioni future nella distribuzione locale di determinate specie, in conseguenza di cambiamenti dello scenario ambientale, come nel caso dell’osservata riduzione in atto negli ultimi decenni delle precipitazioni, aumento delle temperature atmosferiche e incremento dei processi di frammentazione di origine antropica (infrastrutture e sistemi insediativi).
Fra gli aspetti innovativi della ricerca va citato il risultato dell’esplorazione durante la fase di rilevamento di campo, che ha messo in luce l’esistenza ancor non nota alla geobotanica regionale di querceti sub-continentali a farnia a carattere zonale nel distretto cicolano-sabino. A ciò va aggiunto il risultato di per se innovativo, della realizzazione di una carta della vegetazione forestale sia al dettaglio cenologico sia al dettaglio di scala prodotto, non ancora disponibile nella documentazione scientifica. Altro elemento innovativo va identificato nella metodologia dell’analisi causalistica (Fitogeografia Quantitativa)
Non va dimenticato come sia la cartografia per se, sia l’analisi causalistica riferita alle specie emblematiche, costituiscano la necessaria e insostituibile premessa alla soluzione di problemi gestionali delle risorse forestali nell’armonizzazione fra i criteri di produttività e conservazione, che oggi passa obbligatoriamente attraverso il vaglio e la legittimazione delle Direttive e Normative.
Proprio attraverso la cartografia e il tipo di analisi che essa sottende, è stato possibile definire un procedimento utile all’identificazione di aree nelle quali siano presenti popolamenti che per struttura verticale stratificazione e composizione floristica rappresentino modelli, “cenosi di riferimento”, di ragguaglio per le Scienze Forestali e Naturali.
La conservazione di tali aree dovrebbe prevedere forme di gestione, che ne salvaguardino la residualità e il valore documentario.

This work deals with mapping of forest vegetation in the province of Rieti (Central Italy-Latium region), an area of 2748 sq. Km, which encompasses a district of Central Appennines.
Satellite Landsat images have been processed producing a first unsupervised map, a survey based on fieldwork verifying floristic structure and geographic limits (GPS sampling) of forest patches in the landscape mosaic has been carried out. A Supervised classification has therefore been obtained integrating the results of the coenological study in field. Coenology has been outlined describing forest vegetation types on the basis of dominant and codominant species in the plots, eventually connecting this data with Corine Biotopes System Classification and available Phytosociological nomenclature. Fifteen forest types have been recorded and mapped. Relations with existing nomenclature, INFC Classification, CORINE Biotopes, EUNIS, EU Forest Type Classification and Phytosociological-syntaxonomic analysis, has been quoted in order to obtain a satisfactory overview at the European scale.
This material has been submitted to quantitative phytogeographic analysis. Descriptive statistics have been applied to a matrix of binary data (presence/absence) of operational geographic units (OGU) of a geographic grid. In these quadrates of 4 x 4 Km, occurrence of a selected amount of emblematic trees has been recorded along with several environmental factors (elevation, slope, aspect, temperature and precipitations, nutrient availability and bed-rock permeability).
A geostatistical approach (Kriging, a set of linear regression routines used to interpolate data points) was used in order to obtain isolines of the parameters T and P. On this basis, a surface geostatistical analysis (Cell Statistics) produced mean values for annual T and P for each cell of the grid all across the study area.
A Digital Elevation Model (DEM, 20 m resolution) has been used to produce average values within the quadrates for elevation, slope and aspect.
An index of “nutrient availability” has been used to quantify the pedological diversity throughout the region. For each cell, a value of average potential soil fertility, based on degrees adimensional semiquantitative scale. An index of “permeability of the parent material” has been used to quantify changes in soil water drainage due to the lithological diversity throughout the region. For each cell, a value of average water availability, dealing with porosity and permeability characteristics of the different parent material, based on degrees adimensional semiquantitative scale.
Multivariate analysis has been applied to same dataset in order to obtain graphic overview of the relationships between species and environmental parameters.
From Descriptive Statistical and Multivariate analysis significant parameters have been identified able to outline predictive maps of the potential distribution according to these parameters.
The whole data set (the matrix of the figures of the significant environmental parameters for each cell) has been analysed comparing the statistical distribution of the cells in which the selected species are recorded.
The parameterization produced a simulated “potential range”, which is the core of the probabilistic approach of this study. It identifies a range sometimes larger than the one occupied by the species today. In order to assess the reliability of this prediction a geostatistical analysis has been performed using “the Kriging method”.
This approach allows informing important characteristic from the geographical structure of the predicted potential ranges. In some cases (see T. baccata) the locations of some existing stands lie outside the potential area. This suggests ongoing events of range restriction, range pulsation enlightening the local modes in the process of relictuality.
On the contrary in the case of P. halepensis the present-day sites suggesting the persistents in the same area of favourable sites with no apparent legacy of range pulsation.
The map of the forest vegetation in the district of the territories of Rieti, is per se an important goal in the knowledge of local forest diversity which is innovative due to lack previous documentation. This information is an essential value in the assessment of biogeographically consistent method of management as far as nature conservation is concern.
Description: 
Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione forestale e ambientale
URI: http://hdl.handle.net/2067/962
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