Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/869
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dc.contributor.authorFerretti, Maria-
dc.date.accessioned2009-11-23T18:23:06Z-
dc.date.available2009-11-23T18:23:06Z-
dc.date.issued2006-12-
dc.identifier.citationFerretti, Maria: “La memoria spezzata. La Russia e la guerra”, Italia contemporanea, n.245, dicembre 2006, pp.525-565en
dc.identifier.issn0392-1077-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/869-
dc.descriptionIn corso di traduzione in russo per la rivista Rossija XXIen
dc.description.abstractScopo del saggio è ricostruire le vicissitudini della memoria della guerra in Unione Sovietica, prima, e in Russia, poi, dalla fine del conflitto a oggi, con l’intento di fornire al lettore occidentale uno strumento per capire i diversi usi pubblici a cui il ricordo del conflitto, estremamente vivo nella società, si presta. Si vogliono mostrare, in particolare, le ragioni per cui la memoria della seconda guerra mondiale ha avuto ed ha tuttora, nelle terre russe, una funzione del tutto diversa, nella trasmissione dei valori e nella costruzione delle identità collettive, di quella che ha avuto nei paesi dell’Europa Occidentale. Il punto di partenza è la specificità della memoria russa della guerra, una memoria duplice, ambigua, perché ambivalente era stata, per l’Urss, la vittoria stessa: liberazione del paese e dell’Europa dal giogo nazista in nome dei valori di libertà dell’antifascismo, la vittoria aveva al tempo stesso portato al consolidamento e all’inasprimento della dittatura staliniana in nome della risorta grande potenza della Russia. Dal ricordo della guerra scaturivano quindi due memorie opposte, antitetiche, che veicolavano due sistemi di valori inconciliabili, fondati l’uno sulla libertà e l’altro sull’esaltazione della potenza nazionale: la memoria della guerra vissuta, col suo spirito di libertà che alimentava le speranze di una democratizzazione, e la memoria della vittoria, che celebrava invece lo Stato autoritario. Nel conflitto fra le due memorie, la prima ha finito sempre per soccombere, mentre la seconda ha alimentato, fin dagli anni brežneviani, il nascente nazionalismo, che è diventato, dopo il naufragio dell’’Urss e il disincanto nei confronti dell’Occidente, l’ossatura della nuova ideologia di Stato della Russia post-comunista.en
dc.language.isoiten
dc.publisherItalia contemporaneaen
dc.rightsIf not otherwise stated, this document is distributed by the Tuscia University Open Archive under a Creative Commons 2.0 Attribution - Noncommercial - Noderivs License (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/)en
dc.subjectRussia, storia, XX° secoloen
dc.subjectRussia, History, XXth Centuryen
dc.subjectURSS, storia, XX° secoloen
dc.subjectUSSR, History, XXth Centuryen
dc.titleLa memoria spezzata. La Russia e la guerraen
dc.typeArticleen
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypeArticle-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextopen-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
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