Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/605
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dc.contributor.authorArtese, Chiara-
dc.date.accessioned2008-11-19T08:27:14Z-
dc.date.available2008-11-19T08:27:14Z-
dc.date.issued2008-11-19-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/605-
dc.descriptionDottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione forestale e ambientaleit
dc.description.abstractI cantieri di potatura del verde urbano e peri-urbano rappresentano un’ingente risorsa di biomassa legnosa che viene spesso lasciata ai margini stradali per poi essere raccolta e portata in discarica, od utilizzata comunque in maniera non appropriata. Scopo del presente studio è stato quello di analizzare il lavoro svolto dalle imprese di manutenzione è di ottenere dei dati sperimentali e attendibili sulle produttività e sulla quantità di biomassa ottenuta. La potatura, soprattutto nei cantieri dove le operazioni sono state orientate prevalentemente all’abbattimento, rappresenta senz’altro una fase lenta; c’è da notare infatti che, vista l’imponenza di molte branche delle piante da abbattere, era necessario intervenire prima alleggerendo la chioma. Un altro fattore critico è rappresentato dalla fase di carico delle ramaglia, che condiziona pesantemente i tempi di lavoro. La raccolta integrale delle biomasse residuali necessiterebbe di una radicale riorganizzazione della cantieristica applicata, la cui produttività è limitata da fattori particolari, quali la poca disponibilità di spazio per l’allestimento del cantiere, l’ostacolo rappresentato da edifici e altri manufatti e la necessità di ridurre al minimo il periodo di permanenza del cantiere per ovvi motivi di circolazione stradale e quiete pubblica. Quanto detto finora vale, ovviamente, solo per quelle alberature poste lungo le strade ed in prossimità di abitazioni, colture in atto, ecc., dove il lavoro subisce l’azione penalizzante dei fattori sopra elencati. Il discorso è diverso per le alberature extraurbane o situate lungo i canali, dove si può applicare una cantieristica più propriamente forestale. In tal caso, occorre distinguere tra abbattimento di piante e loro potatura – situazioni molto differenti per difficoltà e potenzialità produttiva. Le ditte manutentrici sono generalmente obbligate dal contratto di appalto a “concentrare”, ovvero ad accumulare le ramaglie in punti localizzati, e tali aree, direttamente adiacenti alle strade, sono sempre facilmente raggiungibili da una sminuzzatrice, sia essa portata o semovente. Nell’ottica di una valorizzazione ottimale degli assortimenti ritraibili dei viali alberati, si potrebbe quindi sviluppare l’ipotesi di un cantiere che produca come prodotto principale legna da ardere e sminuzzi gli scarti producendo scaglie, organizzato per velocizzare tutte le operazioni e minimizzare i tempi di permanenza. L’analisi dei cantieri oggetto dello studio ha evidenziato, che il materiale residuale rappresenta genericamente dal 15 al 35 % della massa tagliata, in termini di peso fresco, con valori fino all’80% per quanto riguarda il cantiere di leccio. La difficoltà oggettiva a quantificare il materiale residuale per l’ambito territoriale indagato, è data dal fatto che il Comune di Roma non possiede uno studio completo e dettagliato sulle piante esistenti nell’area comunale, la loro collocazione e i parametri identificativi. Tale censimento sarebbe uno strumento efficace non solo per la pianificazione degli interventi, ma anche per la corretta gestione dei residui, in un’ottica di utilizzo per la produzione di energia locale. E’ stato possibile comunque fare una stima di massima per quanto riguarda i residui lavorati dalla ditta esaminata a Roma, che ha un bilancio importante per quanto riguarda i lavori effettuati nel Comune e nel territorio provinciale. Mediamente essa raccoglie 80 mst di ramaglia al giorno, che riferiti a 220 giorni lavorativi annui sono 17.600 mst. In termini di peso tale volume equivale, considerando una massa volumica sterica media di 0,4 t/mst, a circa 7.000 t di sostanza fresca.it
dc.description.abstractThe yards of pruning of urban trees represent a huge resource of wood biomass, left often in order to be collected in green dumps, or used however in way not appropriated. Aim of this study is to analyze the work systems in this kind of yards and to obtain reliable data about the productivity and the amount of cut biomass. Pruning represents the slow phase of the observed work, in fact it was necessary to cut part of great branches before starting to prune. Another critical factor is represented from the phase of harvesting of the thin branches, that heavily conditions work times . The integral collection of the wood residues would need a radical reorganization of the yards, whose productivity is limited from particular factors, such as the lack of spaces for the preparation of the yard, the presence of buildings and other constructions These problems concerns trees located in urban areas, but not that ones located along the roads in the countryside, where it’s possible to apply the same work systems as in forest yards The companies are generally obliged from the contract to accumulate the residues in areas, often directly adjacent to the roads, where it’s easy to organize a yard in order to chip the residues with specific machinery. The analysis of the yards object of the study has evidenced, that the residual material represents generically from 15 to 35% of the cut mass, in terms of fresh weight. It is difficult to quantify the residual material for the inquired area (Municipality of Rome), for there is not a complete and detailed study on the existing trees in the communal area, their positioning and the parameters. Such census, would be an useful instrument not only for the planning of the yards of pruning, but also for the correct management of the residues, in order to use them for the production of local energy. It was possible however to make an evaluation of the amount of residues produced by the company examined in Rome, that is one of the most important in the area. It collects 80 mst of thin branches/day, which annualy are 17,600 mst. equal to approximately 7.000 t of fresh substance.en
dc.language.isoiten
dc.publisherUniversità degli studi della Tuscia - Viterboit
dc.relation.ispartofseriesTesi di dottorato di ricerca. 19. cicloit
dc.subjectVerde urbanoit
dc.subjectBiomassa residualeit
dc.subjectBioenergiait
dc.subjectUrban treesen
dc.subjectResidual biomassen
dc.subjectBioenergyen
dc.subjectAGR/06it
dc.titlePossibilità di utilizzo energetico dei residui ligno-cellulosici delle operazioni di manutenzione del verde urbano e peri-urbano: descrizione delle metodologie di lavoro e stima dei quantitativi ritraibili; analisi del materiale prodottoit
dc.title.alternativeThe energetic use of wood residues deriving from the operation of pruning and cutting of the urban trees: description of the work systems: evaluation and analysis of the obtained biomassesen
dc.typeDoctoral Thesisen
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypeDoctoral Thesis-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextopen-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
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