Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/2067/52072
Titolo: Optimized power plant for stellarator and tokamak based fusion reactors
Autori: Famà, Francesca Rita
Parole chiave: Power plant;Fusion;Optimization;Engineering;Impianto di potenza;Fusione;Ottimizzazione;Fattibilità;ING-IND/08
Data pubblicazione: 12-lug-2023
Serie/Fascicolo n.: Tesi di dottorato. 35. ciclo;
Abstract: 
Fusion is a candidate base-load and load-following energy source for the
future carbon-free energy mix, and tokamak and stellarators are the most
promising magnetic fusion reactors. Unlike tokamaks, which are pulsed
and vulnerable to current-driven instabilities, stellarators are inherently
steady-state and immune from current disruptions. However, stellarators
are not axisymmetric and exhibit a fully three-dimensional elds that complicate
the reactor design. Because of their di erences, the two devices
require di erent downstream power plants that are devoted to extract the
thermal power generated by fusion reaction and convert it into electricity.
This work focuses on the conception and optimization of the power conversion
plant for: (i) the European DEMOnstration tokamak-based fusion
reactor with helium cooled blanket and (ii) a stellarator reactor equipped
with plasma-facing liquid metal walls in the 700-900 C temperature range.
For the DEMO power conversion plant, we rely on the indirect coupling
of DEMO plant, conceived to overcome the critical aspect of tokamak-like
reactor duty cycle which includes long plasma-burn phases followed by
fast dwells. For this reason, in chapter 3 we use a custom time-dependent
model and study the in
uence of the relevant design parameters on the
plant e ciency. In chapter 4, we optimize the power conversion system
for the stellarator reactor and asses its technical feasibility. In particular,
thanks to the higher breeder and coolant temperature compared to
tokamak-based reactor ( 500 C in DEMO), we posit to use a supercritical
CO2 Brayton-Rankine Combined Cycle that boosts the power conversion
e ciency.
For both magnetic fusion reactors, we estimate the internal electric
power consumptions due to tritium plant, power supplies for the magnet,
cryogenic, and pumping systems. We account for these electric requirements
for assessing both the useful electricity and the power plant
e ciency. We obtain an e ciency that in the case of DEMO system is comparable to the state-of-the-art designs in the eld of thermonuclear
fusion plants, while in stellarator-based plant is remarkably higher.
In chapter 5, we posit the challenge to use a stellarator reactor to
retro t convectional power plants. We perform thermodynamic, economic,
and investment analysis by comparing di erent levels of recycling the existing
components and structures. In such study, we focus on a Pressurized
Water Reactor nuclear ssion in France and a supercritical coal red power
plant in Italy with the dual aim of increasing the plants lifetime and of
facilitating the investments in carbon-free electricity production.

Nella prospettiva di una rapida decarbonizzazione delle fonti energetiche,
l’energia da fusione potrebbe fornire il carico di base e assicurare
la maggior flessibilità, in presenza di fonti rinnovabili intermittenti.
I reattori nucleari a fusione maggiormente promettenti che utilizzano il
confinamento magnetico sono i tokamak e gli stellarator. A differenza
dei tokamak, operanti in modalità pulsata e soggetti a molte instabilità
legate alla presenza della corrente nel plasma, gli stellarator sono intrinsecamente
stazionari e tali instabilità sono di fatto assenti. Tuttavia, gli
stellarator non sono assial-simmetrici e utilizzano campi magnetici 3D, che
complicano la progettazione del reattore. A causa delle loro differenze,
i due reattori richiedono differenti impianti di potenza a valle, dedicati
all’estrazione della potenza termica generata dalla reazione di fusione e
alla sua conversione in elettricità. Il lavoro si concentra sulla concezione e
ottimizzazione dell’impianto di conversione di potenza per: (i) il reattore
a fusione europeo DEMOnstration, basato sul dispositivo tokamak che con
mantello fertile (Breeder Blanket) raffreddato con elio gassoso, e (ii) un
reattore basato sul dispositivo stellarator, che utilizza metallo liquido affacciato
al plasma operante nell’intervallo di temperatura 700-900°C.
Per il tokamak DEMO, consideriamo l’accoppiamento indiretto tra
impianto e reattore. Questo si permette di superare la problematica dei
tokamak, i quali prevedono lunghe fasi di generazione di potenza seguite
da brevi fasi di spegnimento. Per questo motivo, nel capitolo 3 utilizziamo
un modello personalizzato e tempo-dipendente, e studiamo l’influenza
sull’efficienza dell’impianto dei parametri di progettazione più rilevanti.
Nel capitolo 4, ottimizziamo il sistema di conversione di potenza per il
reattore stellarator e ne valutiamo la fattibilità ingegneristica. In particolare,
grazie alla maggiore temperatura del liquido fertilizzante e refrigerante,
rispetto al tokamak (~500°C in DEMO), utilizziamo un ciclo
combinato Brayton-Rankine a CO2 supercritica, in grado di aumentare
I'efficienza di conversione.
Per entrambi i reattori a fusione magnetica, stimiamo i consumi interni
di potenza elettrica, che sono dovuti all’impianto del trizio, ai magneti, ai
sistemi criogenici e di pompaggio. Teniamo conto di questi fabbisogni elettrici
per valutare sia la potenza elettrica utile che I’efficienza complessiva
dell’impianto. Ne risulta un’efficienza che nel caso del reattore DEMO è
paragonabile allo stato dell’arte per gli impianti di fusione termonucleare,
mentre per il reattore stellarator è notevolmente superiore.
Nel capitolo 5, ci poniamo l'obiettivo di utilizzare un reattore basato
su stellarator per il riammodernamento di impianto di potenza convenzionali.
Eseguiamo analisi termodinamiche, economiche e di investimento
allo scopo di confrontare diversi livelli di riutilizzo di componenti e strutture
esistenti nelle centrali. Ci concentriamo su un reattore nucleare a
fissione ad acqua pressurizzata, in Francia, e una centrale a carbone con
tecnologia supercritica, in Italia, con il duplice obiettivo di aumentarne la
vita operativa e di facilitare gli investimenti nella produzione di energia a
zero emissioni di carbonio.
Acknowledgments: 
Dottorato di ricerca in Engineering for energy and environment
URI: http://hdl.handle.net/2067/52072
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