Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/49961
Title: «Chi fa giustizia mo? Chi fa giustizia? Er solo adesso a fa giustizia è er boia». Giustizia, burocrazia, potere nel palcoscenico romanesco di Belli.
Authors: Pifferi, Stefano 
Issue Date: 2023
Abstract: 
Quello che per ammissione del suo stesso autore è una sorta di “monumento” di ciò che era la plebe romana nell’Ottocento, ovvero l’immenso corpus dei sonetti romaneschi di Giuseppe Gioachino Belli, è leggibile, proprio per questa sua smisuratezza – più di 2200 sonetti composti in un arco temporale piuttosto ampio e che toccano argomenti e ambiti tra i più diversi – come una sorta di racconto multiprospettico, di narrazione in versi d’ampio respiro sulla Roma, popolare e non, a cavallo tra Restaurazione e moti risorgimentali. In questo senso, se leggibile nella sua interezza, esso è aggregabile e disaggregabile secondo varie chiavi di lettura, più o meno trasversali come è possibile, ad esempio, con i numerosi sonetti che il poeta romano ha dedicato alla questione della giustizia, del potere, del sopruso e che possono gettare una luce vivida sulla gestione del potere nell’ultima fase della Roma papalina.
URI: http://hdl.handle.net/2067/49961
ISBN: 9788890790584
Rights: CC0 1.0 Universal
Appears in Collections:D1. Contributo in Atti di convegno

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