Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/47790
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dc.contributor.authorComande', Danielait
dc.date.accessioned2022-05-17T13:32:49Z-
dc.date.available2022-05-17T13:32:49Z-
dc.date.issued2017it
dc.identifier.isbn978-88-243-2507-3it
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/47790-
dc.description.abstractIl volume monografico approfondisce un tema classico e centrale del diritto del lavoro quale l’inderogabilità del contratto collettivo. Lo studio dell’autrice non si svolge esclusivamente secondo gli snodi tradizionali, ovvero quelli del conflitto tra il piano contrattuale relativo al singolo prestatore e quello stabilito unitariamente a livello collettivo. In prospettiva complementare a quella appena richiamata si estende sul piano rappresentato dalla cedevolezza della norma collettiva inderogabile quale effetto secondario di una concorrenza fra differenti poteri autonomi e relative regolamentazioni. L’indagine prende le mosse dalle ragioni giustificatrici del principio della inderogabilità delle disposizioni collettive per concentrarsi poi sulle dinamiche innescate dalle recenti riforme legislative che ne hanno ridisegnato la portata normativa, in una direzione di favore per la c.d. contrattazione di prossimità e talora anche per l’autonomia individuale. Nella prima parte sono analizzate in prospettiva storico-critica teorie prassi e ideologie sull’inderogabilità del contratto collettivo e ricostruite al fine di individuare le ragioni essenziali che hanno giustificato giuridicamente ed economicamente l’esigenza del filtro regolatorio costituito dal contratto collettivo per i trattamenti minimi inderogabili, nonché le complesse implicazioni teoriche. Nonostante gli sforzi profusi da dottrina e giurisprudenza, pur con approcci molto diversi ed a più riprese, qualsiasi lettura non è idonea, secondo l’autrice, a dare un fondamento giuridico accettabile alla questione del divieto di deroghe peggiorative per il prestatore di lavoro. Tuttavia, già dalle letture classiche, evocate nella seconda parte del libro, si rintraccia il dato comune e condiviso relativo alla «diversità» dei soggetti sindacali quali intermediari necessari nella gestione dei rapporti di lavoro e da qui la sfera di competenza ad essi assegnata sia nel rapporto con la sfera individuale sia nelle interrelazioni tra sfere collettive. La valenza sistematica delle ultime riforme legislative che incidono sugli spazi di autoregolamentazione dell’autonomia collettiva – dall’art. 8 della l. n. 148/2011 all’art. 51 del d.lgs. n. 81 del 2015 – è oggetto di approfondimento nella prospettiva degli effetti che si producono sul contratto collettivo nazionale e sul rapporto individuale con riferimento a specifiche criticità applicative. A fronte delle crepe nel sistema classico della inderogabilità in peius del contratto collettivo nazionale e di una certa fungibilità gerarchica tra i diversi livelli contrattual-collettivi, il terzo capitolo dello studio ravvisa nel criterio di competenza uno strumento utile per la soluzione di eventuali antinomie e un meccanismo operante quale regola di distribuzione del potere, al fine di dipanare la dialettica tra sfere di regolamentazione dei rapporti di lavoro. La proposizione di tale metodo di coordinamento dei possibili conflitti tra piani negoziali è utile a selezionare la disciplina da applicare alla singola relazione di lavoro, in assenza di una sistemazione più certa del rapporto tra livelli contrattuali e di una sempre più frequente competizione regolativa tra tali livelli: laddove l’art. 8 assegna una prevalenza della fonte collettiva periferica su quella nazionale, pur entro i confini predisposti dal legislatore, nell’art. 51 manca qualsivoglia regola di risoluzione delle eventuali antinomia tra fonti nazionali e periferiche. Il criterio è elaborato dall’autrice attraverso la lettura combinata tra dati ordinamentali, soluzioni giurisprudenziali e fonti collettive ed ha la finalità di ricondurre a sistema i molteplici rivoli in cui si dipana la competenza normativa del contratto collettivo nazionale, soprattutto in una epoca di flessibilità derogatoria e di interferenze tra fonte legale e fonti collettive. Completa il lavoro un solido e completo apparato bibliografico.it
dc.format.mediumSTAMPAit
dc.language.isoitait
dc.titleDall'inderogabilità alla competenza: contratti collettivi e ordinamento giuridicoit
dc.typebook*
dc.relation.seriesPUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZAit
dc.relation.volume126it
dc.subject.scientificsectorIUS/07it
dc.subject.ercsectorSH2it
dc.description.numberofauthors1it
dc.description.internationalnoit
dc.contributor.countryITAit
dc.type.miur276*
dc.publisher.nameJoveneit
dc.publisher.placeNapoliit
dc.publisher.countryITAit
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypebook-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextrestricted-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_2f33-
crisitem.journal.anceE212642-
Appears in Collections:C1. Monografia o trattato scientifico
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