Ricerche in tema di "querela inofficiosi testamenti". 1. Le origini

Abstract

La travagliata origine della querela inofficiosi testamenti viene affrontata in un'ottica parzialmente innovativa. Il lavoro si dispiega dall'esegesi di un frammento giurisprudenziale romano (D. 29.2.60, di Giavoleno, che conserva un parere di Labeone) e di due noti brani retorici (Cic. inv. 2.50.148 e Rhet. ad Her. 1.13.23) che consentono di fissare la nascita dell'azione nel I sec. a.C., nonché di rivelarne la stretta connessione con il mondo retorico e la prassi di accusare di insania il testatore che avesse redatto disposizioni contra officium. Attraverso l'analisi di numerose cause ereditarie, si conclude che il riconoscimento della follia del de cuius sembra essere affidato a considerazioni riguardanti, oggettivamente, il tenore del testamento stesso: se redatto correttamente, con l'istituzione di erede dei figli, esso è ritenuto perfettamente valido ed efficace, anche in presenza di una reale patologia mentale del de cuius; se viceversa, esso presenza diseredazioni o preterizioni contra officium pietatis, esso può essere attaccato come se il testatore fosse (artificiosamente) folle (tamquam demens fuisset).