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http://hdl.handle.net/2067/2890
Title: | "Credere, disobbedire, combattere". Il Neofascismo a Roma dai FAR ai NAR (1944-1982) | Other Titles: | "Credere, disobbedire, combattere". Neofascism in Rome between the FAR and the NAR (1944-1982) | Authors: | Costa, Carlo | Keywords: | Neofascismo;Estrema destra;Roma;Neofascism;Extrem right;Rome | Issue Date: | 27-May-2014 | Publisher: | Università degli studi della Tuscia - Viterbo | Series/Report no.: | Tesi di dottorato di ricerca. 26. ciclo | Abstract: | La tesi di dottorato ha per oggetto lo studio del neofascismo italiano nel contesto di Roma, per la grande rilevanza quantitativa del fenomeno ivi riscontrabile e per la portata nazionale di tale caso locale. Si è scelta una prospettiva di lungo periodo allo scopo di individuare i tratti distintivi originari ed i percorsi di evoluzione. Da un punto di vista cronologico la ricerca prende per tanto le mosse dalle prime espressioni specificamente neofasciste nei mesi che seguirono la liberazione di Roma e dallo sviluppo di esse nei movimenti ascrivibili all'area dell'estrema destra neofascista nell'immediato dopoguerra. Attenzione particolare è stata posta al rapporto che si andò instaurando tra tali esperienze movimentiste, per lo più caratterizzate da attività illegali, ed il Movimento Sociale Italiano, sorto nel dicembre 1946 come espressione legalitaria e parlamentare del neofascismo. Al lento percorso imboccato dal partito legale all'interno delle istituzioni, si accosta una tradizione extraparlamentare di lungo periodo incentrata sulla rivendicazione di una mentalità tipicamente antisistemica e rivoluzionaria. Ne nasce un rapporto che, pur tendendo al parallelismo, mantiene una sua contraddittoria dialettica ed un certo grado di reciproca contaminazione. Da questo punto di vista, oltre che da una connaturata conflittualità con il contesto antifascista e democratico dell'Italia repubblicana, il neofascismo è risultato caratterizzato da una costante e crescente tensione interna. Essa ha determinato negli anni una tendenza (all'interno del MSI così come in ambito extraparlamentare) al disconoscimento delle varie figure direzionali, paradossale se considerata in una mentalità politica che ha nel principio gerarchico uno dei suoi miti fondativi. Il passaggio del Sessantotto mostra una forte velocizzazione di questa conflittualità interna, con una più spiccata accezione di conflitto generazionale e con la radicalizzazione delle tematiche rivoluzionarie, queste ultime implose in una rapida e violentissima parabola di lotta armata. This doctoral research focuses above the study of Italian neofascism in the context of Rome, considering how quantitatively relevant it has been there and the national importance of this local case. A long term approach was chosen in order to identify the original characteristics and the developmental paths. This research chronologically moves therefore from the first specifically neofascist occurrences after the liberation of Rome and the neofascist movements arisen in the first postwar period. A special attention has been paid to the relationship between these movements, most of which characterized by illegal and small terrorist activities, and the Movimento Sociale Italiano (MSI), the party born in December 1946 as the lawful and parliamentary expression of neofascism. A long period extraparliamentary tradition so started alongside the long path the legal party took within the institutions, based on the claim of a typically antisystemic and revolutionary mentality. The deriving relationship, though tending to parallelism, kept a contradictory dialectic and a certain level of reciprocal exchange. From this point of view Italian neofascism is characterized by a growing internal tension as well as by an inborn conflict with the antifascist and democratic Italian context. That tension determined through years (both within the MSI and the extraparliamentary area) an inclination to nonrecognition of leading figures, which appears to be a paradox considering within a political mentality where the hierarchical principle has an archetypal value. Passing through the 1968 protests, the internal conflict grew faster with a more distinctly generational meaning and the radicalization of revolutionary motifs, imploding in a very violent though very short period of armed struggle. |
Description: | Dottorato di ricerca in Storia d'Europa: società, politica, istituzioni (XIX - XX secolo) |
URI: | http://hdl.handle.net/2067/2890 |
Appears in Collections: | Archivio delle tesi di dottorato di ricerca |
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