Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/2723
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dc.contributor.advisorMaddalo, Silvia-
dc.contributor.advisorCristallini, Elisabetta-
dc.contributor.advisorMatos, Gregoria-
dc.contributor.authorFederici, Elena-
dc.date.accessioned2015-11-26T16:52:47Z-
dc.date.available2015-11-26T16:52:47Z-
dc.date.issued2013-06-19-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/2723-
dc.descriptionDottorato di ricerca in Memoria e materia delle opere d'arte attraverso i processi di produzione, storicizzazione, conservazione, musealizzazioneit
dc.description.abstractIl lavoro di ricerca, condotto in un intreccio serrato tra teoria e prassi che si è voluto evidenziare fin dalla scelta del titolo, si rivolge al complesso ed ampio fenomeno della Public art nell’intento di precisarne i contorni all’interno del più ampio orizzonte dell’arte contemporanea degli ultimi due decenni, di cui costituisce uno dei fenomeni maggiormente vitali. Le contemporanee forme artistiche, con l’inclusione di interventi che vedono in essere pratiche che esulano dai tradizionali spazi deputati, si sono fatte contaminazione, abbandonando quel solipsismo che per troppo tempo l’arte si è tenuta addosso. I confini tra spazio pubblico, vita quotidiana e fare artistico sono divenuti sempre più labili, infranti dal superamento dell’idea di arte come ‘separazione’, con conseguenti cambiamenti in atto che hanno portato l’arte a legarsi sempre di più al concetto di riqualificazione urbana. Essa ha così cercato di riciclare quel “terzo paesaggio”1 fatto di vuoti urbani privi di identità, costituendo supporto e corollario per investitori pubblici e privati o per semplici cittadini, che si sono ritrovati ad operare in periferie e luoghi dismessi, di colpo divenuti occasione storica di trasformazione concreta2. In questa sede è stata quindi lasciata da parte l’arte pubblica nella sua accezione più glamour, di arte da collocare in spazi sviluppati e già profondamente connotati (arte pubblica come dispositivo di carattere estetico) considerandola nella sua valenza sociale, etica, di arte relazionale che viaggia nel sommerso, pratica i territori della residualità, gli interstizi, si muove lungo i limiti, allontanandola da quella dimensione estetica che la riporterebbe nell’ambito dell’urban forniture e del monumento. Partendo da una riflessione su come sia cambiata la città (indefinibile e impraticabile metafora del tempo presente), si constata che la diffusione dell’arte pubblica, con le sue pratiche site specific, sia andata di pari passo con la perdita di senso e di segno del territorio e del palinsesto città. In questo contesto l’arte non solo è processo, ma innesca processi in luoghi altri, irrituali, dai centri storici alla periferia fino agli spazi interstiziali (quelli abbandonati, dimenticati, desolati) e l’artista produce oper-azioni tra estetica ed etica, mentre il pubblico non solo è partecipe, ma perfino coautore di tali processi. Contemporaneamente, con uno sguardo storico, viene ripercorsa l’evoluzione del significato di Public Art dagli anni ’70 ad oggi, restituendone tutta la complessità attraverso un’analisi del pensiero critico espresso da autori internazionali di tante e diverse discipline (dalla sociologia, alla geografia, all’urbanistica, all’architettura, alla legislazione) interconnesse a questo particolare fenomeno artistico. Dopo aver colto le dimensioni in cui l’arte pubblica si manifesta, l’indagine si concentra sulla dimensione etico-sociale di rigenerazione urbana della Public Art, sia attraverso una riflessione sul ruolo dell’arte in questo 1 G. Clement, Il manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005. 2 Cfr. V. Gregotti, Editoriale, “Rassegna”, 42, 1990, numero monografico su “I territori abbandonati”. contesto, sia attraverso un serrato confronto tra alcuni casi studio europei (in Italia, Germania, Olanda, Svezia, Francia, Inghilterra, Spagna, Danimarca), casi che restituiscono un panorama diversificato, ma per certi versi attraversato da linee comuni. Dopo aver dato conto di quella legislazione che regola la commissione di un’opera d’arte pubblica a livello italiano ed europeo, messa a confronto con disposizioni e regolamenti statunitensi, il lavoro si conclude con significative interviste ad artisti e ad addetti ai lavori.it
dc.description.abstractPublic art. Theories and practice, between critical analysis and urban regeneration. European case studies. The research, that mingles both theory and practice, as the title itself underlines, deals with the wide and complex phenomenon of Public art in order to define its boundaries within the wider horizon of contemporary art (of which it is one of the most vital phenomena), during the last two decades. The contemporary forms of art, with actions that go beyond the traditional delegated spaces, have abandoned the solipsism that has characterized art for a long time. The boundaries between public space, daily life and art have become increasingly fragile, overtaking the concept of art as “separation”, and creating new stronger connections between art and urban re-qualification. The idea of “third landscape”1, made of empty urban spaces with no identity, has been recycled and became the support for public and private investors to operate in suburbs and dismissed areas that offered a chance for a tangible transformation2. Thus the glamorous connotation of public art (art as an aesthetic device) has been put aside to enhance its social value, its ethic and its capability to move along the boarders and the interstices, far from the concepts of urban furniture and monument. Starting with considerations about the changes in the city (seen as a metaphor of the present), it is observed that the diffusion of public art, with its site-specific practices, has followed the loss of meaning of the territory and the city scene. In this context art is not just process itself, but it activates different processes in diverse and non-ritual places, from the inner city to the suburbs and desolated, abandoned and forgotten areas; the artist produces actions between aesthetics and ethics and the public is not only participating, but even the coauthor of such processes. At the same time, the evolution of Public art meaning is investigated through an historical overview from the Seventies until nowadays, through an analysis of the critical thought expressed by international authors involved in several disciplines (from sociology to geography, architecture, city planning, legislation) connected to this particular art phenomenon. After describing the dimensions in which public art reveals itself, the research focuses on the ethical-social aspects of urban regeneration of public art, both reflecting on the art’s role in this context, and through a dense debate between different European case studies (in Italy, Germany, Holland, Sweden, France, England, Spain, Denmark). Analyses about the legislation that governs the commission of public artworks in Italy and Europe have been also carried out, comparing them with American regulations and dispositions; the project ends with significant interviews to artists and experts of the field. 1 G. Clement, Il manifesto del Terzo paesaggio, Quodlibet, Macerata 2005. 2 Cfr. V. Gregotti, Editoriale, “Rassegna”, 42, 1990, numero monografico su “I territori abbandonati”.en
dc.language.isoitit
dc.publisherUniversità degli studi della Tuscia - Viterboit
dc.relation.ispartofseriesTesi di dottorato 24. cicloit
dc.subjectArte pubblicait
dc.subjectRiqualificazione urbanait
dc.subjectSpazio pubblicoit
dc.subjectPublic arten
dc.subjectRegeneration arten
dc.subjectPlace makingen
dc.subjectUrban requalificationen
dc.subjectL-ART/03it
dc.titlePublic art. Teorie e prassi, tra riflessioni critiche e riqualificazioni urbane. Casi studio europeiit
dc.title.alternativePublic art. Theories and practice, between critical analysis and urban regeneration. European case studiesen
dc.typeDoctoral Thesisen
dc.rights.accessRightsinfo:eu-repo/semantics/openAccessen
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypeDoctoral Thesis-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextopen-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
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