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http://hdl.handle.net/2067/161
Title: | La struttura di uno strumento di scrittura collaborativa per la democrazia partecipata | Authors: | Casati, Roberto Roncaglia, Gino |
Keywords: | democrazia partecipata;e-democracy;wiki;norm writing;redazione di norme;partecipative democracy;documentalità;documentality | Issue Date: | 5-Feb-2007 | Abstract: | La democrazia partecipata consiste nel coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi decisionali a livello locale o nazionale; ma in assenza di strumenti specifici, e non avendo né la possibilità né la pretesa di sostituirsi alla rappresentanza elettorale, la nozione di democrazia partecipata rischia di non avere un contenuto. Il progetto che viene presentato propone la realizzazione di uno strumento di scrittura collaborativa via web – basato sull’uso di una piattaforma wiki integrata da componenti specifiche – per la redazione di testi normativi, e in particolare di progetti di legge. La democrazia partecipata viene in tal modo reinterpretata come un processo di ‘go and stop’ in grado di produrre contenuti che anticipano e alimentano l’elaborazione normativa svolta nei luoghi deputati (p. es. Commissioni Parlamentari), permettendo ai cittadini di esercitare una funzione di ‘consulenza attiva’ pienamente compatibile con le responsabilità e i ruoli rappresentativi e decisonali previsti dall’ordinamento vigente. L’intervento illustrerà innanzitutto le caratteristiche essenziali degli strumenti wiki, anche attraverso il riferimento al più noto fra essi, Wikipedia. In particolare, ci si soffermerà sull’idea di negoziazione nella redazione collaborativa di un testo, e sull’uso a questo fine di meccanismi di collaborative filtering. Saranno anche discussi alcuni dei problemi legati all’uso di strumenti wiki: il vandalismo, e la gestione di ‘gemmazioni’ che portano allo sviluppo parallelo di redazioni alternative del testo. Si passerà quindi alla descrizione delle funzionalità di base di una piattaforma che offra, accanto alle funzionalità wiki e a quelle necessarie alla discussione dei testi inseriti (nelle loro diverse stesure), caratteristiche di repository e tracciamento per le proposte presentate, di raccolta collaborativa della relativa documentazione (saggi ed interventi rilevanti, normativa degli altri paesi, ecc.), nonché strumenti specifici di formazione e autoformazione dell’utenza (guide e template per la stesura di testi normativi, materiale di reference sull’iter dei processi normativi e in particolare del processo legislativo, ecc.). Inoltre, dovrebbe essere possibile l’aggiunta guidata di metadati descrittivi, strutturali e gestionali in maniera rispondente agli standard esistenti nel campo della marcatura di testi normativi. Il progetto comprende l’identificazione di un workflow dettagliato che parta dalla prima presentazione delle proposte in piattaforma, per prevedere poi una fase di verifica minimale della sua realizzabilità, che porti all’assegnazione alla proposta di uno o più tutor professionalmente qualificati – con la funzione di ‘facilitatori’ del successivo processo redazionale – e alla discussione e redazione collaborativa di un testo formalmente corretto, ma anche consistente e difendibile dal punto di vista del contenuto. Durante tale processo, saranno previsti strumenti specifici per la gemmazione di testi alternativi, così come per la convergenza negoziale in un unico testo di redazioni orginariamente diverse, e per l’abbandono ‘documentato’ di proposte che si rivelassero non realizzabili o incapaci di raccogliere consenso. Gli strumenti offerti si fermerebbero comunque alla fase della negoziazione redazionale del testo, mentre l’eventuale iter successivo dei progetti così redatti resterebbe affidato esclusivamente ai soggetti che ne hanno titolarità, e alle procedure previste dalla normativa vigente. Sosterremo due tesi: (1) uno strumento quale quello ipotizzato permetterebbe un allargamento nel coinvolgimento e nella partecipazione dei cittadini al processo di elaborazione normativa, ma (2) permetterebbe anche un miglioramento nella qualità di tale elaborazione, e nella trasparenza e documentabilità del processo stesso. I valori dell’apertura, della trasparenza, della documentabilità, sembrano in tale quadro non solo conciliabili ma funzionali rispetto al rigore argomentativo e formale del processo di elaborazione documentale, e dunque alla qualità dei testi normativi prodotti. |
Description: | Versione 2007-04-04; seconda versione, con alcuni cambiamenti che tengono conto della discussione svoltasi nell'ambito del convegno di Torino. Sostanzialmente analoga alla versione pubblicata su 'Rivista di Estetica' n.s., n. 36 (3/2007), anno XLVII, pp. 59-80. Versione 2007-02-05; prima versione, come presentata al convegno Documentalità: l'ontologia degli oggetti sociali, Torino, Fondazione Rosselli, 25-26 gennaio 2007 |
URI: | http://hdl.handle.net/2067/161 | Rights: | If not otherwise stated, this document is distributed by the Tuscia University Open Archive under a Creative Commons 2.0 Attribution - Noncommercial - Noderivs License (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/) |
Appears in Collections: | DISTU - Archivio della produzione scientifica |
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