Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/1268
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dc.contributor.advisorMarcelli, Marco-
dc.contributor.advisorPerilli, Angelo-
dc.contributor.authorGhezzo, Michol-
dc.date.accessioned2011-03-07T09:18:35Z-
dc.date.available2011-03-07T09:18:35Z-
dc.date.issued2009-02-12-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/1268-
dc.descriptionDottorato di ricerca in Ecologia e gestione delle risorse biologicheit
dc.description.abstractIn the directive 2000/60/CEE (WFD) the necessity to cope and to safeguard the water environment is strongly stressed. A rational and scienti c handling of the resources is needed. After a rst overview to identify the more suitable numerical tool to be applied in the transitional and coastal environments, the chosen mod- el has been calibrated on real cases to contribute to solve the ecosystem management problem. Three locations have been chosen as case studies: the rst is the Venice Lagoon, the second is the Gulf of Cagliari and the last is the system 'Gulf of Oristano-Cabras pool'. In the rst location, the Venice Lagoon, the anthropogenic impact on the ecosystem over medium time range, have been studied. Speci cally the action of the arti cial structures built at the lagoon inlets, have been investigated. These barriers are part of the MOSE Project. The results of this work give information about possible local changes of velocity and residence time, perhaps due to the new arti cial structures at the inlets. The whole study has become part of the material collected by the Venice Lagoon Natural Observatory. The model has been calibrated for the Venice Lagoon to reproduce the salinity eld. The main aim was to propose a division and classi cation of the lagoon in areas, as asked in the directive. The comparison between mod- elled and measured salinity elds showed a really satisfactory match. Particularly the e ects of high interannual spatial variability of the parameters on the classi cation and typologies are shown. The produced dataset has also been used by other research groups to be correlated with sedimentological variables and to do a zoning based on physiographic factors. In the Gulf of Cagliari the hydrodynamic and water quality model has been applied to verify the system answer to di erent managing hypothesis for the use of coastal and waste waters. This activity stressed the response of the system under di erent wind regimes and permitted to evaluate the e ects on coastal water quality of the nutrient variation, in terms of quantity and distribution. In the Gulf of Oristano the characteristics of the transport scales have been investigated. The e ects of possible changes in the geometry of the interconnection channel between the gulf and the Cabras pool have been studied to de ne the hydrological and water quality characteristics of the pool. The results permit to identify the high risk areas where pollutant can accumulate. Speci cally, the e ect of an higher water exchange between the gulf and the pool on the organic matter accumulation and on sheries has been evaluated. This information has been presented to the local authorities as an additional help in the management of the area. The project presented here succeeded in supplying a unique tool able to integrate a large database for the management. It has been possible to help the local municipalities not only to solve speci c management cases, with comparison with measured data, but even to develop a working platform useful for future activities.en
dc.description.abstractRispetto alla materia “acque" dalla Direttiva 2000/60/CEE (WFD) in poi si afferma in modo esplicito l'esigenza di una tutela integrale che comporta una gestione delle risorse effettuata su una base razionale e scientifica. Dopo aver individuato lo strumento numerico più idoneo per gli ambienti costieri e di transizione, il modello è stato calibrato su casi reali al fine di contribuire alla soluzione di problemi relativi alla gestione dell'ecosistema. I casi di studio sono stati individuati in tre località: la laguna di Venezia, il golfo di Cagliari e il sistema golfo di Oristano-stagno di Cabras. Nella laguna di Venezia si sono affrontate alcune tra le problematiche rel- ative all'impatto a medio termine sull'ecosistema prodotto dalla costruzione delle strutture alle bocche lagunari per la realizzazione del progetto MoSE . I risultati ottenuti sono la segnalazione di possibili cambiamenti locali nelle velocità e nei tempi di residenza, legati alle nuove strutture delle bocche. Questo risultato è stato inserito tra il materiale divulgativo dell'Osserva- torio Naturalistico della laguna di Venezia. Successivamente per lo stesso sito è stato calibrato un modello della salinità utilizzandolo ai fini di una proposta per la tipizzazione e la classifficazione della laguna di Venezia in recepimento della direttiva stessa. Il modello di salinità ha ottenuto un' otti- ma corrispondenza con le misure sperimentali. La proposta avanzata inoltre mette in evidenza l'effetto della variabilità interannuale della distribuzione dei parametri sulle tipologie e sulla classifficazione. I dati prodotti sono stati richiesti all'interno dell'istituto di ricerca come supporto a studi paralleli quali la correlazione con variabili sedimentologiche e un approccio alla zonazione della laguna su base fisiografica. Nel golfo di Cagliari è stato realizzato il modello idrodinamico e di qualità delle acque del golfo per verificare la risposta del sistema a diverse ipotesi di gestione delle risorse idriche costiere e delle acque reflue. L'attività ha evidenziato la risposta del sistema ai regimi di vento e ha prodotto una prima valutazione sull'effetto di una variazione della quantità e distribuzione dei carichi di nutrienti sulla qualità delle acque costiere. Nel golfo di Oristano tramite il modello sono state individuate le carat- teristiche delle scale di trasporto. Si è valutato inoltre l'effetto di una even- tuale modifica della geometria della connessione tra il golfo e lo stagno di Cabras sulle caratteristiche idrologiche e di qualità delle acque dello stagno stesso. I risultati ottenuti hanno permesso di individuare le aree maggior- mente a rischio di accumulo di inquinanti nel golfo, mentre nello stagno si è valutato l'effetto di un maggiore scambio idrico con il golfo sull'accumulo della sostanza organica e sull'attività di pesca. Questi risultati sono stati sottoposti all'attenzione delle autorità locali. Nel complesso il progetto ha raggiunto l'obbiettivo di poter fornire un unico strumento di gestione in grado di integrare un vasto database e ha of- ferto alle amministrazioni locali non solo una valutazione su un caso specifico di gestione corroborato dal confronto con dati reali ma anche uno strumento di lavoro su cui sviluppare future attività.it
dc.language.isoiten
dc.publisherUniversità degli studi della Tuscia - Viterboit
dc.relation.ispartofseriesTesi di dottorato di ricerca. 20. cicloit
dc.subjectBIO/07-
dc.titleModellistica numerica per lo studio dei processi ecologici e per lo sviluppo di un sistema gestionaleit
dc.typeDoctoral Thesisen
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypeDoctoral Thesis-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextopen-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
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