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http://hdl.handle.net/2067/1236
Title: | Valutazione della stabilità degli acquerelli nel restauro attraverso misure di colore | Authors: | Pelosi, Claudia Marabelli, Maurizio Patrizi, Francesca Ortenzi, Floriana Giurlanda, Flavio Falcucci, Claudio |
Issue Date: | Sep-2009 | Publisher: | Starrylink Editrice | Source: | C. Pelosi, M. Marabelli, F. Patrizi, F. Ortenzi, F. Giurlanda, C. Falcucci, Valutazione della stabilità degli acquerelli nel restauro attraverso misure di colore, Atti della 5a Conferenza Nazionale del Gruppo del Colore, Palermo, 7-9 ottobre 2009, Starrylink Editrice, Palermo, 2009, pp. 141-149. | Series/Report no.: | Quaderni di ottica e fotonica;18 | Abstract: | Gli acquerelli costituiscono una classe di materiali oggi ampiamente utilizzati nel restauro, in particolare nella fase di reintegrazione pittorica grazie alla loro reversibilità che si mantiene nel tempo e solubilità in acqua o in medium acquosi, essendo il legante dell’acquerello costituito da gomma arabica [1-3]. Gli acquerelli reperibili in commercio sono dei preparati costituiti da diversi componenti che le ditte produttrici forniscono solo in termini generali, soprattutto per la tutela dei brevetti. L’applicazione degli acquerelli riguarda varie tipologie pittoriche: dipinti su tela e tavola, su carta e pergamena, su muro. Tuttavia il problema maggiore si pone quando vengono applicati in situazioni particolarmente avverse, ad esempio quando si interviene sui dipinti murali, con condizioni ambientali al contorno difficilmente controllabili [4]. In sostanza sono due i fattori di rischio: l’umidità di condensa capillare, che può determinare la “macchiatura” delle campiture con colori ad acquerello; le condizioni di illuminazione, che possono concentrare fasci di luce di intensità e qualità impropria sui colori stessi [5]. I colori ad acquerello, pur essendo da anni utilizzati ampiamente nella reintegrazione pittorica, non sono stati molto studiati da un punto di vista della loro stabilità nel tempo e soprattutto nei confronti dell’UR parametro che, data la solubilità del legante dell’acquerello in acqua, potrebbe risultare determinante per il loro impiego [6-8]. Partendo da queste basi si è scelto di analizzare gli acquerelli che costituiscono la tavolozza del restauratore e che comprende generalmente una dozzina di colori tra i quali sono stati selezionati otto tra i più utilizzati: terra d’ombra naturale (Ton), terra d’ombra bruciata (Tob), terra di Siena naturale (TSn), rosso veneziano (RV), giallo di cadmio (GC), nero d’avorio (Na), verde ossido di cromo (VOC), blu oltremare (BO). Tra i materiali disponibili in commercio sono stati scelti quelli delle Ditte che garantiscono prodotti di alta qualità, impiegati normalmente dai restauratori. In particolare sono stati scelti gli acquerelli delle ditte Maimeri (la serie Blu), Winsor & Newton (serie Artists’ Water Color) e Talens (serie Rembrandt). In questa ricerca sono stati utilizzati sia colori in tubetto che in godet, a seconda delle disponibilità commerciali (la Talens e la Winsor & Newton hanno fornito solo godet, la Maimeri anche colori in tubetto). Insieme con i colori le ditte hanno fornito, su richiesta, le schede tecniche dei materiali che però sono risultate incomplete e in certi casi inesatte. Per esempio, la stabilità e la permanenza sono indicate in maniera chiara solo per gli acquerelli della Winsor & Newton in base alla seguente scala: AA, estremamente permanente; A, permanente; B, moderatamente permanente; C, poco durabile. Per la Winsor & Newton e la Maimeri è indicata anche la resistenza alla luce secondo lo standard ASTM D–4236. La Talens indica, solo sul sito internet, alcuni test che vengono eseguiti sugli acquerelli, tra cui specifica quello di stabilità alla luce secondo l’ASTM. |
URI: | http://hdl.handle.net/2067/1236 | ISBN: | 978-88-96225-24-0 | Rights: | If not otherwise stated, this document is distributed by the Tuscia University Open Archive under a Creative Commons 2.0 Attribution - Noncommercial - Noderivs License (http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/) |
Appears in Collections: | DISBEC - Archivio della produzione scientifica |
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