Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/1230
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dc.contributor.advisorRipa, Maria Nicolina-
dc.contributor.authorSalvatori, Vittorio-
dc.date.accessioned2011-02-23T10:28:30Z-
dc.date.available2011-02-23T10:28:30Z-
dc.date.issued2009-02-26-
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/2067/1230-
dc.descriptionDottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione dell'ambiente e delle foresteit
dc.description.abstractIl presente lavoro, inquadrato nell’ambito della pianificazione territoriale italiana d’area vasta, si propone di indagare e descrivere il fenomeno insediativo dell’edificazione diffusa non riconducibile ad un assetto pianificatorio ne ad una regolamentazione definita. L’insediamento diffuso, noto con il termine anglosassone di “sprawl”, è un fenomeno edilizio tipico dei paesi economicamente avanzati, dotati di un grado elevato di benessere e di una rete viaria abbastanza ramificata che permette l’accessibilità anche ai mezzi di locomozione motorizzati. Questo fenomeno insediativo consiste nel realizzare in zone agricole, e quindi aventi funzioni produttive rurali, edifici con funzioni improprie, non riconducibili all’attività del settore primario; gli edifici che vengono invece realizzati sono i più svariati: si va dall’abitazione principale, alla seconda casa, al magazzino di un’attività artigianale. In Italia, il fenomeno è sottovalutato o ignorato e questo fatto comporta sempre di più un inconsapevole consumo di suolo elevato, con un dispendio in termini di risorse economiche ed ambientali sempre crescente. In alcuni Stati dell’Unione Europea, quali Germania ed Inghilterra, il consumo di suolo ed in particolare lo sprawl, vengono contrastati in modo deciso sia da parte del governo centrale che da parte delle comunità locali. Inoltre l’ottimo grado di conoscenza che questi stati hanno del loro territorio permette di operare delle politiche e delle azioni di pianificazione sensate e volte al contenimento oculato del consumo di suolo con beneficio per la funzionalità dei centri urbani, dei territori agricoli e dell’ambiente. Un controllo delle dinamiche evolutive degli insediamenti, come testimoniano alcune esperienze europee, consentirebbe una maggiore razionalizzazione dei servizi, delle infrastrutture e dei costi sociali che una comunità deve sostenere. In Italia, invece, l’insediamento diffuso è il contrario di tutto questo. Altro aspetto importante da considerare è la svalutazione del territorio agricolo interessato dallo sprawl e la perdita di una sua identità sia produttiva che paesaggistica. Tutte queste considerazioni sul fenomeno dell’insediamento diffuso nascono in relazione ad un’area di studio della provincia di Viterbo, riguardante 25 comuni.it
dc.language.isoiten
dc.publisherUniversità degli studi della Tuscia - Viterboit
dc.relation.ispartofseriesTesi di dottorato di ricerca. 21. cicloit
dc.subjectConsumo di suoloit
dc.subjectAree agricoleit
dc.subjectProvincia di Viterboit
dc.subjectSprawlen
dc.titleL'insediamento diffuso in un'area agricola della provincia di Viterboit
dc.typeDoctoral Thesisen
item.fulltextWith Fulltext-
item.openairetypeDoctoral Thesis-
item.cerifentitytypePublications-
item.grantfulltextopen-
item.languageiso639-1it-
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf-
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