Indagini sugli endofiti patogeni in materiale vivaistico di piante forestali ornamentali e sulle misure per ridurne l’azione sulle crisi da trapianto

Abstract

Con questa tesi di Dottorato si è voluto offrire un contributo alle conoscenze sugli endofiti patogeni fungini in vivaio e sulle relative implicazioni nel mancato attecchimento delle piante nei nuovi impianti. Con riferimento al genere Populus, sottoforma di popolazioni clonali, ed alla sempreverde Quercus ilex, con popolazioni da seme, sono state condotte ricerche sulla presenza di endofiti patogeni nel materiale propagativo di partenza (talee o ghiande), sul loro insediamento nel tempo nelle piantine in vivaio, anche in funzione della stazione, del materiale genetico, dei regimi idrici e della fertilizzazione, sull’influenza della idratazione o disidratazione delle piante al trapianto verso la loro isolabilità dopo la messa a dimora, l’eventuale induzione di necrosi corticali e le crisi di trapianto. Dalle varie ricerche è innanzitutto emerso come le ghiande (leccio) siano esenti da patogeni endofiti, mentre le talee (pioppo) possano contenerne anche elevate cariche, senza però che essi riescano a passare alle nuove piantine. E’ stato poi osservato che, nelle giovani pioppelle, l’insediarsi di endofiti agenti di necrosi corticali, quali Phomopsis, Cytospora, Discosporium, Fusarium, indotto prevalentemente dalle piogge, è dipendente dalla pressione di inoculo locale, varia con la specie ospite ed aumenta con gli stress idrici alle piante. Le ricerche hanno infine dimostrato come mentre una perdita del contenuto idrico delle piante al trapianto, quale quella che si verifica con l’esposizione all’aria, aumenta l’isolabilità degli endofiti patogeni e soprattutto gli attacchi sintomatici di necrosi corticali e l’incidenza di crisi di trapianto, una reidratazione delle stesse con una immersione in acqua riduce fortemente detti fenomeni. Le indagini su leccio, su cui sono stati riscontrati endofiti patogeni corticali del genere Biscogniauxia, Discula, Phomopsis, ecc., hanno confermato i risultati ottenuti con il pioppo, salvo una riduzione degli endofiti corticali patogeni ad opera di concimazioni bilanciate ed un’assai modesta produzione di fruttificazioni da parte di tali miceti durante le crisi di trapianto. Alla luce di quanto dimostrato con le nostre ricerche, dal punto di vista pratico i rischi di crisi di trapianto potrebbero in generale essere pertanto ridotti: costituendo, quando possibile, vivai in zone con bassa pressione di inoculo; offrendo concimazioni bilanciate e minimizzando stress idrici in vivaio; evitando assolutamente la disidratazione delle piante al trapianto e comunque promuovendo una loro buona idratazione prima della messa a dimora.

This PhD Thesis has brought meaningful contributions to the knowledge on the endophytic fungal pathogens in nursery ornamental forest plants and on the related repercussions on the death of the plants in the new plantations (transplant crisis). With reference to the deciduous Populus genus, considering clonal materials, and to the evergreen Quercus ilex, as seed populations, researches were carried out on the presence of endophytic pathogens in the propagation material (cuttings and acorns), on their “infections” in the nursery plants with time, also in connection with the site, the genetic material, the water regimes and the fertilization, on the influence of the hydration or dehydration of the plants during the transplantation toward their chance to be isolate after the transplanting, the possible induction of bark necrosis and the transplant crisis. The research has first of all evidenced that the acorns (holm oak) are free from endophytic pathogens, while the cuttings (poplar) can contain great amount of them, however without any means of access to the new seedlings. It was furthermore observed that, in the poplar seedlings, the infections of endophytes agents of bark necrosis, as Phomopsis, Cytospora, Discosporium, Fusarium, primarily triggered by the rains, is mainly reliant on the local inoculum, it fluctuates with the host genus and it increases with the water stress of the plants. The studies have finally shown as whereas a loss of the water content of the plants during the transplantation, as it happens by the air exposure, strongly increases the possibility to isolate endophytic bark pathogens, the appearance of their symptomatic attacks and the incidence of transplant crisis, on the other side a rehydration of the same plants by water immersion drastically reduces the aforesaid phenomena. The investigations on Quercus ilex, in which bark endophytic pathogens of the genera Biscogniauxia, Discula, Phomopsis, etc. have been found, basically confirmed the results obtained on poplar, with the exception of a decrease in the bark endophytic pathogens by the intervention of balanced manurings and a very limited production of fruiting bodies by above mentioned mycetes during the transplant crisis. To the light of these researches, by a practical point of view, the risks of transplant crisis therefore could be in most cases reduced by: setting up, whenever possible, the nurseries in areas with a low inoculum pressure; practicing balanced fertilization and avoiding any water stress in the nurseries; completely avoiding any dehydration of the plants during transplanting and, however, promoting their good hydration before transplantation.