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Title: Analisi delle comunità macrozoobenthonica e planctonica in un ambiente acquatico iperalino: le Saline di Tarquinia
Other Titles: Analysis of macrozoobenthic and planktonic communities in a hypersaline aquatic environment: Tarquinia Salterns
Authors: Bramucci, Stefania
Keywords: Macrozoobenthos;Fitoplancton;Zooplancton;Monitoraggio;Laguna costiera;Risanamento ambientale;BIO/07
Issue Date: 12-Feb-2009
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 21. ciclo
Abstract: 
Le Saline di Tarquinia sono un ambiente umido seminaturale e iperalino, di circa 190 ettari di estensione, situato sulle coste del Mar Tirreno, a Nord del Lazio. Sono separate dal mare da un sottile cordone dunale e sono collegate ad esso attraverso due canali: la “Foce di Ponente” da cui
entra l’acqua marina e la “Foce di Levante” da cui l’acqua usciva. Per il loro valore naturalistico ed ecologico, quest’area è Riserva Naturale dal 1980; è stata poi riconosciuta come Sito di Importanza
Comunitaria (SIC, Direttiva Habitat 92/43/CEE) e Zona a Protezione Speciale (ZPS, Direttiva Uccelli 79/409/CEE) con lo scopo di conservarne e proteggerne la biodiversità.
Nel luglio 1997 l’impianto per la produzione del sale è stato chiuso. A causa della fine delle attività di estrazione del sale e di un evento alluvionale che inondò tutti i bacini nel dicembre 2004, le infrastrutture caddero in rovina con gravi conseguenze ecologiche sull’ambiente acquatico: aumento
del tasso di sedimentazione di sostanza organica ed inorganica seguito da eventi di eutrofizzazione.
Dal 2003 al 2006 le Saline di Tarquinia sono state interessate da un progetto Life Natura, che aveva come obiettivo principale il recupero ambientale dell’habitat laguna costiera. Diversi interventi di
manutenzione straordinaria sono stati realizzati per ristabilire un corretto idrodinamismo e rimuovere il sedimento in eccesso dal fondo delle vasche attraverso opere di dragaggio, permettendo così una miglior circolazione delle acque.
Al fine di valutare l’efficacia delle azioni del progetto Life Natura, negli ultimi anni sono stati effettuati i monitoraggi dei principali habitat presenti nella Riserva. In particolare per descrivere le
condizioni del comparto acquatico è stato realizzato un monitoraggio chimico-fisico e biologico tra cui quello delle comunità macrozoobenthonica e planctonica. In tale contesto si inserisce il presente lavoro.
La comunità macrozoobenthonica nel 2006/2007, dopo gli interventi del progetto Life, è risultata essere composta da 26 taxa; si tratta di specie opportuniste, marine o tipiche di ambienti salmastri. I
risultati ottenuti, confermati dalle analisi statistiche, evidenziano fluttuazioni stagionali nella struttura e biomassa della comunità; variazioni spaziali tra le stazioni di monitoraggio, sono state
osservate lungo un gradiente di salinità e confinamento: diversità, ricchezza specifica e biomassa presentano valori massimi nei bacini Nord, a minor salinità e confinamento, rispetto ai bacini Sud
caratterizzati da salinità più alte (iperalini) e maggior grado di confinamento. Il monitoraggio della comunità macrozoobenthonica condotto a partire dal 1997 ha permesso di verificare gli effetti di
eventi di disturbo naturale e antropico su questo ambiente umido seminaturale. Le analisi multivariate condotte nel presente lavoro, mostrano differenze significative nella struttura della comunità bentonica tra i campionamenti effettuati negli anni 1997-2007, con una chiara perdita di
diversità in relazione alla chiusura dell’impianto e all’evento alluvionale (1997-2005), mentre un recupero è stato osservato nel 2006/2007 dopo gli interventi del progetto Life.
Lo studio mostra che gli interventi realizzati hanno determinato un miglioramento delle condizioni ambientali dei bacini, in particolar modo quelli più prossimi al canale di accesso dell’acqua marina (zona Nord), dove in un censimento del 2006 si è anche registrato un incremento della diversità dell’avifauna, confermando l’efficacia della comunità bentonica come strumento per il monitoraggio degli ecosistemi acquatici lagunari. Ulteriori indagini da effettuarsi nei prossimi anni
potranno verificare se i cambiamenti osservati sono di natura effimera o rispecchiano un duraturo miglioramento delle condizioni ambientali dei bacini.
Questo lavoro comprende anche lo studio delle variazioni spaziali e temporali della biomassa fitoplanctonica e zooplanctonica al fine di effettuare una prima stima della biomassa disponibile come risorsa trofica, ma anche per contribuire alla conoscenza di un ambiente mediterraneo,iperalino, seminaturale e raccogliere dati utili alla conservazione e gestione dell’ambiente e delle sue risorse biologiche. I risultati mostrano che la biomassa fitoplanctonica aumenta lungo il gradiente di salinità e confinamento con bassi valori nell’area Nord (salinità più basse e minor confinamento) e valori più alti nell’area Sud (salinità più alte e maggior grado di confinamento),
mentre la biomassa zooplanctonica così come quella macrozoobentonica, diminuisce da Nord a Sud. Dal punto di vista temporale la biomassa fitoplanctonica presenta dei bloom autunnali e invernali evidenti nelle stazioni sud, dove le fluttuazioni mensili sono risultate più marcate rispetto
alle stazioni Nord. Tutte le stazioni mostrano invece valori minimi nei mesi primaverili.
Per la biomassa zooplanctonica non ci sono evidenti fluttuazioni stagionali; nelle stazioni Nord l’andamento nel tempo è risultato simile a quello della biomassa fitoplanctonica, ma con variazioni mensili più pronunciate.

Tarquinia Salterns are a seminatural and hypersaline humid environment of about 190 ha, situated in central coast of Tyrrhenian Sea (north Lazio, Italy). They are separated from the sea by a thin line of dunes and connected to it through two channels: “Foce di Ponente”, marine water inlet channel and “Foce di Levante”, marine water output channel. Because of its naturalistic and ecological value, this area is protected by a State Reserve from 1980; then, was recognized as Site of Community Importance (SCI, Habitat Directive 92/43/CEE) and Special Protection Area (SPA,Bird Directive 79/409/CEE) with the aim of biodiversity conservation and protection.
Salt extraction ended in july 1997. Due to the ending of salt-mining activities and to a flood which overflowed all basins (December, 2004), hydrological infrastructures fall into ruin producing organic and inorganic matter sedimentation followed by eutrophication events. From 2003 to 2006 Tarquinia Salterns was interested by a three years project (Life Nature Project) aimed to environmental recovery of coastal lagoon habitat. Many measures were planned to recover hydrodinamism and to remove organic matter built-up (dredging) allowing a better water exchange.
Also a monitoring plan of the main habitats of the Reserve was carried out to assess the ecological conditions of this area relating to engineering restoration measures (Life project activities).So a physical-chemical and biological water monitoring was carried out with special interest on macrozoobenthic and planktonic communities, a good indicator of ecological water conditions.
After Life project activities (2006/2007), macrozoobenthic community was constituted by 26 taxa,mainly marine, opportunistic or typical brackish water species. The results, confirmed by statistical analysis, indicated that there are seasonal variations in community structure and biomass and that there are spatial variations among the sampling stations, along a confinement and salinity gradient:diversity, species richness and biomass are higher in basins with lower salinity values (North basins) than in hypersaline and more confinated basins (South basins).
Macrobenthic community monitoring conducted since 1997 has allowed to verify the effects of
man-induced and natural disturbance events on the humid seminatural environment. Multivariate
analysis indicates a significant difference between benthic community structure and composition from 1997 to 2007, with a clear decrease of diversity in relation to saltpan's ending activities and to the flood (1997-2005), while a recovery of benthos assemblages was observed in 2006-07 after restoration activities realized through Life Nature Project. The extraordinary maintenance activities
produced positive effects on the lagoon ecosystem with ecological recovery of North basins also
proved by the avifauna biodiversity increase observed in 2006 census. In the next years biological monitoring will continue to check if the benthic community changes are ephemerals or linked to a real improvement of environmental water conditions.
A study of phytoplanktonic and zooplanktonic communities biomass was conducted to estimate the
total biomass available as trophic resource, to improve Mediterranean hypersaline - seminatural
habitat knowledge and to collect data on biological resources useful to plan conservation and management activities.
The results show that phytoplankton biomass increase along a salinity and confinement gradient,with low values in the North area (lower salinity and confinement) and high values in the South area (higher salinity and confinement) while zooplankton biomass, as macrozoobenthic biomass,decrease from North to South area.
About seasonal variations of phytoplankton biomass, maximum values were observed in autumn
and winter, above all in South basins where monthly fluctuations were more evident. All the
sampling stations show minimum values in spring.
Zooplanktonic biomass doesn’t show evident seasonal fluctuations; in the North area the trend is similar to phytoplankton.
Description: 
Dottorato di ricerca in Ecologia e gestione delle risorse biologiche
URI: http://hdl.handle.net/2067/1052
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