SINOSSI
Pubblicato nel 1778 nel più assoluto anonimato, Evelina ebbe un successo immediato: le prime 500 copie furono vendute in brevissimo tempo e nel 1779 uscirono ben altre quattro edizioni del testo, una delle quali pirata. Entro la fine del secolo il libro era già stato pubblicato in America e tradotto in francese, tedesco e danese, a riprova della sua grande popolarità1.
Il romanzo racconta in forma epistolare la storia dell’orfana Evelina Anville. Dalla madre Caroline Evelyn (che era morta dandola alla luce) la giovane prende sia nome che cognome. Caroline era stata ripudiata dal marito, Sir John Belmont, il quale aveva bruciato il certificato del loro matrimonio. In punto di morte Lady Belmont aveva affidato la piccola al Reverendo Villars che l'ha cresciuta con cura e amore quasi paterni a Berry Hill, nel Dorsetshire. Giunta al diciottesimo anno d’età, un’amica di famiglia, Lady Howard, la invita nella sua residenza di Howard Grove dove conosce Mrs e Miss Mirvan, rispettivamente figlia e nipote della nobildonna. Credendo che sia arrivato il momento di uscire dalla piccola realtà della campagna inglese, Lady Howard spinge Evelina ad accompagnare Mrs e Miss Mirvan a Londra per accogliere il Capitano Mirvan, di ritorno da una missione per mare.
Il soggiorno nella capitale coincide con il debutto in società di Evelina che, tra una passeggiata al Mall in St. James’s Park e una rappresentazione al Drury Lane Theatre, vede spalancarsi le porte del bel mondo londinese. Visita i più bei luoghi di Londra, li osserva, li descrive nelle lettere al Reverendo Villars, partecipa a balli e va all’opera. Durante i numerosi eventi a cui prende parte, oltre all’amato Lord Orville incontra anche personaggi singolari come Sir Clement Willoughby, dongiovanni inopportuno ed insistente che tenta con ogni mezzo di farla innamorare di sé, Mr Lovel, parlamentare francofilo che non perde occasione per metterla a disagio e il Capitano Mirvan, marito di Mrs Mirvan, ufficiale di marina dal linguaggio colorito e dai modi grossolani.
All’uscita da uno spettacolo di marionette Evelina conosce Madame Duval, la nonna materna tornata dalla Francia dove si era risposata in seconde nozze. Personaggio volgare quanto ridicolo, la donna dà più volte spettacolo di sé ignorando completamente l’etichetta inglese e discutendo animatamente con il Capitano Mirvan nel bel mezzo delle serate mondane. È proprio Madame Duval che presenta ad Evelina i suoi parenti londinesi, i Branghton. Questi ultimi, nonostante l’attività commerciale nella City e le arie da “cittadini”, si dimostrano molto meno raffinati della loro “country cousin”, aspetto che Miss Anville impara a conoscere a sue spese in più occasioni poiché in vari momenti la mettono in imbarazzo con il loro modo di fare scortese e il linguaggio inappropriato. Evelina conosce anche l’aiutante dei Branghton, Mr Brown e Mr Macartney che lei stessa salva in un momento di follia, distogliendolo dall’idea del suicidio.
Tornata brevemente a Howard Grove, Evelina è costretta dalla nonna ad un nuovo soggiorno di un mese a Londra, questa volta in sua compagnia e senza i Mirvan, la cui presenza la donna sembra non apprezzare. La ragazza soffre molto della lontananza della dolce Mrs Mirvan e della silenziosa figura di sua figlia, Miss Mirvan. La giovane, divenuta la migliore amica di Evelina, è la destinataria di un fitto carteggio in cui la protagonista racconta dei suoi incontri con Lord Orville durante eventi mondani e descrive il disagio della convivenza forzata con la nonna e i parenti.
L’accoglienza dei Branghton è fredda, i loro modi bruschi e maleducati. Evelina è colpita soprattutto dalla mancanza di classe e dall’ostilità celata sempre dietro un sorriso forzato. Durante le uscite pubbliche la giovane viene messa a disagio più volte, in special modo in una serata a Kensigton Gardens, alla fine della quale Young Branghton chiede sfacciatamente a nome della cugina la carrozza di Lord Orville per tornare a casa. Il biglietto che Evelina manda il giorno seguente per scusarsi dell’accaduto dà inizio ad una corrispondenza tra lei e il nobiluomo che farà apparire quest’ultimo sotto una luce talmente diversa da farle credere di aver frainteso sia le sue intenzioni che la sua natura. Questo pensiero la turba molto, anche se tenta di nascondere il suo stato d’animo a tutti coloro che le sono vicini. L’unica persona con cui si sfoga, per lettera, è Miss Mirvan.
Dopo essere tornata per un breve periodo a Berry Hill ed aver condiviso con il Reverendo Villars le sue preoccupazioni, Evelina va ai Bristol Hotwells per motivi di salute insieme a Mrs Selwyn, amica del Reverendo. In seguito si sposta a Clifton, presso Mrs Beaumont. Quest’ultima ospita anche Lord Orville, il quale presenta alla giovane sua sorella, la glaciale ed apatica Lady Louisa. Durante il suo soggiorno, Evelina riceve una visita di Sir Willoughby. Quest'ultimo, in un momento di rabbia, svela che è stato lui a scrivere la lettera alla ragazza spacciandosi per Lord Orville, nel tentativo di screditare il nobiluomo ai suoi occhi. Dopo una serie di equivoci causati da incontri segreti in giardino con Mr Macartney e a scenate di gelosia, Evelina ha la prova dell’amore di Lord Orville e scopre di aver un fratello, proprio lo stesso Mr Macartney.
Nonostante la gioia portata dalla dichiarazione del suo innamorato, Evelina non si sente ancora completamente appagata. Durante un ballo vede una ragazza che tutti credono essere Miss Belmont, unica erede di Sir John Belmont, da poco tornato in Inghilterra. Appena ripresasi dallo shock, Evelina pensa subito che il padre si sia risposato e fa di tutto per incontrarlo e rivelargli la sua identità. Sir Belmont inizialmente non crede ad una parola della giovane, poiché è convinto di aver già una figlia, ma non appena vede la ragazza capisce che tutte le sue affermazioni sono vere, grazie all’incredibile somiglianza con la defunta madre. La prova definitiva gli è data da una lettera che la scomparsa Lady Belmont ha lasciato alla figlia e che viene data da quest’ultima a Sir Belmont. Viene scoperto che la balia di Evelina, Dame Green, aveva sostituito la bambina, ancora in fasce, con la propria figlia, Miss Polly Green, spacciandola per l’erede legittima di Sir Belmont. Quest’ultimo, commosso dal ritrovamento della vera figlia e addolorato per averla lasciata sola per così tanti anni, la accoglie a braccia aperte e decide di riconoscerla pubblicamente. Lord Orville chiede immediatamente la mano della ragazza, la quale si adopera affinché venga interpellato anche il Reverendo Villars, la persona che l’ha cresciuta dandole una casa e l’amore di un padre. Non appena arriva la lettera di consenso del Reverendo, Evelina convola a nozze con il suo amato. Sposa raggiante, può finalmente tornare a Berry Hill.
1Susan K. Howard, "Introduzione" a Frances Burney, Evelina, Toronto, Broadview Press, 2000, p. 20.