RANELAGH GARDENS
I Ranelagh Gardens occuparono il posto della Ranelagh House, edificio fatto costruire tra il 1688 e il 1689 dal primo Conte di Ranelagh, dal quale presero il nome. Aprirono nel 1742 a Chelsea grazie ad un comitato (al cui capo c'erano il proprietario del Drury Lane Theatre e Sir Thomas Robinson, MP) che comprò sia la casa sia il terreno circostante. Ranelagh House fu demolita nel 18051.
Ranelagh fu più famoso del Vauxhall fino al 1804, anno che ne precedette la chiusura a causa dell'abbandono dei giardini da parte dell'élite londinese2.
There is no such a scene of Pleasure in any Part of Europe; it is frequented by People of the Rank and Fashion3.
Considerato il più elegante pleasure garden di Londra4, fu frequentato dalla nobiltà dell'epoca, tanto che persino il Principe di Galles partecipò all'inaugurazione :
Two nights ago [24 May 1742] Ranelagh Gardens was opened at Chelsea; the Prince [of Wales], Princess, Duke [of Cumberland], much nobility and much mob besides was there5.
Veniva aperto a Pasqua per la stagione estiva e il biglietto costava 2 scellini e 6 pence6 (a differenza del Vauxhall, la cui entrata era 1 scellino). Nelle sere in cui era previsto lo spettacolo pirotecnico il costo saliva a 5 shillings7.
La
caratteristica principale dei giardini era la Rotunda, edificio circolare costruito sulla
base del Pantheon romano8. Disegnata da William Jones, la Rotunda
era in pieno
stile rococò ed aveva un diametro di 120 piedi (circa 37 metri). Al centro
troneggiava un supporto all'interno del quale fu allestito un grande camino,
utilizzato per scaldare la struttura durante il periodo invernale9.
Oltre a passeggiare, era possibile ascoltare della buona musica grazie ad un bandstand
allestito per accogliere l'orchestra che suonava dalle 19 alle 22. Il
pavimento era fatto di plaster of Paris proprio per attutire il rumore dei
passi e permettere una migliore fruizione dei concerti:
Not a step is perceived and thus the music is heard in every part of the rotundo [sic]10.
Il
silenzio che regnava fu probabilmente apprezzato da Mozart, il quale nel 1765
(all’epoca aveva soltanto nove anni) si esibì per il pubblico del Ranelagh11. Due file di cinquantadue
piccoli chioschi permettevano ai clienti di riposarsi, magari gustando tè o caffè e pane
e burro (inclusi nel prezzo del biglietto). Al Ranelagh non veniva servito
alcohol12.
Come affermò Tobias Smollett, «Ranelagh looks like the enchanted palace of a genie»13. Passeggiando per i walks si potevano ammirare le sculture (alcune delle quali rivestite da uno strato dorato) magistralmente messe di evidenza, così come tutto il resto dei giardini, da migliaia di lampade che illuminavano la struttura a giorno14. I giardini erano attraversati da un canale sul quale era possibile navigare su delle gondole15. Un'altra peculiarità fu la Chinese House16, costruzione orientaleggiante che serviva da attracco alle imbarcazioni che navigavano il fiumicello dei Ranelagh.
Tra i numerosi eventi mondani ai quali i Ranelagh Gardens fecero da sfondo, fu celebre il jubilee Masquarade indetto da Giorgio II nel 1749. Al ballo parteciparono circa duecento persone, tra le quali Horace Walpole che ne fu così entusiasta da dichiarare che la serata fu «more than anything I ever saw»17. Tutti i partecipanti indossarono una maschera e i giardini furono decorati con piante verdi e alberi d'arance. In ogni frutto era inserita una piccola lampada, la quale, grazie alla luce che emanava, rendeva l'atmosfera quasi magica. A terra erano posizionati vasi di auricula. Oltre a ballare, gli ospiti potevano divertirsi ai tavoli da gioco; inoltre erano stati preparati appositi spazi in cui era possibile bere tè o, contravvenendo alla regola dei Ranelagh, del vino.
1 http://en.wikipedia.org/wiki/Ranelagh_Gardens ultima consultazione 05 febbraio 2007.
2 www.georgianindex.net/London/ranrot.html ultima consultazione 05 febbraio 2007.
3 Burney, Evelina, 2000b, nota 38, p. 418.
4 Burney, Evelina, 2000b, nota 38, p. 418.
5 Picard, Dr Johnson's London. Everyday Life in London 1740-1770, p. 247.
6 Burney, Evelina, 2000b, nota 38, p. 418.
7 Burney, Evelina, 2004, nota 33, p. 455.
8 Burney, Evelina, 2000b, nota 38, p. 418.
9 http://en.wikipedia.org/wiki/Ranelagh_Gardens
10 Picard, Dr Johnson's London. Everyday Life in London 1740-1770, p. 247.
11 http://en.wikipedia.org/wiki/Ranelagh_Gardens
12 Picard, Dr Johnson's London. Everyday Life in London 1740-1770, p. 247.
13 Porter, London, a Social History, p. 210.
14 Ibidem.
15 Picard, Dr Johnson's London. Everyday Life in London 1740-1770, p. 247.
16 Burney, Evelina,2000b, nota 38, p. 418.
17 Picard, Dr Johnson's London. Everyday Life in London 1740-1770, p. 247.