Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/997
Title: Viaggiare tra Risorgimento e Restaurazione. Tre religiosi toscani a Roma nell'anno 1829
Other Titles: Travelling between Risorgimento and Restaurazione. Three Tuscan religious men in Rome in 1829
Authors: Cipriani, Piera
Keywords: Viaggio;Roma;Risorgimento;Restaurazione;Travel;Rome;Restoration;M-STO/03
Issue Date: 5-Feb-2010
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 22. ciclo
Abstract: 
Lo studio che presento nella mia tesi di dottorato riguarda il viaggio che tre religiosi toscani, il frate camaldolese Silvestro Bernardini, l’ex-pievano Jacopo Bartolini e il canonico Gaetano Talej
compiono a Roma nell’anno 1829, lasciandone testimonianza in un diario di viaggio che si conserva presso l’Archivio Storico del Monastero di Camaldoli.
Il manoscritto, segnato Ms 134, consta di centoquarantadue fogli numerati progressivamente dall’estensore che dichiara di copiare dall’originale senza rivelare la propria identità.
I protagonisti sono umili esponenti del basso clero e non dispongono perciò di laute risorse economiche. Viaggiare in società consente, quindi, di ammortizzare i costi ma non solo. Il gruppo è considerato un’entità indivisibile ed il viaggio è dominato dall’esigenza di condividere l’esperienza
che si sta per intraprendere.
E’, infatti, una gita, un viaggio di piacere, che rappresenta una rottura nelle rispettive vite di questi religiosi, in quanto li proietta fuori i confini dell’universo monastico e li pone a contatto con un mondo altro e variegato che supera gli angusti orizzonti del proprio retroterra culturale. Ho cercato di evidenziare come questa gita di piacere consenta di sviluppare, in particolare in Silvestro
Bernardini, una dimensione laica del viaggio effettivamente compiuto.
Determinante il rapporto che si instaura con la guida di Mariano Vasi, l’Itinerario istruttivo in otto stazioni o giornate per ritrovare con facilità tutte le antiche e moderne magnificenze di Roma, che
l’estensore richiama più volte nel corso del soggiorno romano e alla quale frequentemente rinvia il lettore per approfondire la descrizione dei monumenti più ragguardevoli della città eterna.
Il suo uso conferma la volontà di una visita articolata in tappe seguendo un itinerario prestabilito, anche se l’estensore non mancherà di esternare l’insofferenza di Bernardini e Talej verso un
modello di visita che Jacopo Bartolini, economo della società, vorrebbe rigidamente imprigionato nel modello delle otto giornate.
La tesi è costituita da cinque capitoli.
Il primo è dedicato alla presentazione di due tipologie di viaggiatori, nobili e religiosi, che si spostano dentro e fuori i confini dello Stato Pontificio nell’età moderna. L’argomento è illustrato
anche attraverso documenti inediti conservati in alcuni importanti archivi di famiglia.
Ho ritenuto importante che l’analisi di questo manoscritto fosse contestualizzata nel periodo storico di riferimento del viaggio compiuto: pertanto, nel secondo capitolo, ho elaborato una mappatura di
viaggiatori italiani che nei primi anni del secolo XIX visitano, per motivi diversi, la città eterna, cercando di evidenziare i connotati peculiari del viaggio effettuato. Geografie diverse di viaggi e
viaggiatori testimoniano un processo di democratizzazione che investe la cultura del viaggio conferendo a quest’ultimo un carattere “popolare”.
Il viaggio ha contribuito, quindi, ad avvicinare territori di uno stato non ancora unificato consentendo la scoperta di elementi comuni che legano l’Italia da un capo all’altro.
Il terzo capitolo rappresenta un’interpretazione personale del manoscritto camaldolese dal punto di vista della letteratura di viaggio ed evidenzia l’instaurarsi di una logica di opposizione tra Bernardini e Bartolini che, da viaggiatori, divengono “personaggi”.
Il quarto, invece, ripercorre l’itinerario del viaggio di andata e di ritorno dei tre religiosi toscani, inserito nel contesto storico di riferimento. Ho delineato perciò le condizioni della rete viaria dello
Stato Pontificio nella prima metà dell’Ottocento, un’epoca di Risorgimento e Restaurazione, segnata da importanti trasformazioni; ho evidenziato, inoltre, come il Risorgimento sia estraneo alla
cultura dei nostri religiosi condizionandone, però, gli elementi dell’osservazione e dispiegando
effetti sul viaggio stesso.
Il quinto capitolo è una mappatura delle scritture di viaggio conservate negli istituti culturali frequentati ai fini della ricerca.
In appendice ho riportato, invece, la trascrizione del manoscritto.

The topic of my thesis is the journey made to Rome in 1829 by three Tuscan churchmen: the
Camaldolese Silvestro Bernardini, the ex-parish priest Jacopo Bartolini, the treasurer of the
group, and the canon Gaetano Talej. They wrote a diary of this journey which is preserved in the
Historical Archive of the Monastery of Camaldoli.
The manuscript, marked Ms 134, is made of 142 sheets of paper numbered in progressive order
by the redactor, who never reveals his identity and states that e has just copied down the original text.
The protagonists are humble members of the lower clergy and cannot rely on large financial
resources, therefore travelling together allow them to amortize the expenses, moreover the
journey itself is conceived as an experience to share. As a matter of fact it a journey for pleasure, which takes the three men away from their world and put them in contact with a more various and open-minded reality.
I have tried to show how this experience developed, especially in Silvestro Bernardini, a lay value of the journey actually made.
The relationship with the guide written by Mariano Vasi is crucial.
The reference to this text confirms that the journey was thought as a series of steps following a planned route, even though the writer stresses on Bernardini’s and Talej’s dissatisfaction with Bartolini’s proposal not to travel more than eight days.
My thesis consists of 5 chapters.
The first introduces two types of travellers, the noblemen and the churchmen, who move within
and outside the Papal State in the modern age. The topic is also supported by unpublished
documents preserved in family important archives.
It is important to contextualize the manuscript in the historical background in which the journey
took place , therefore in the second chapter I have developed a mapping of the Italian travellers
who in the first years of the 19th century visit Rome for various reasons and I have tried to
emphasise the peculiar features of each journey. Different journeys and travellers witness a
process of democratization which involves the idea of travelling and gives it a “popular” value.
In a country which was not yet unified the travel contributed to make distant territories near and
to discover common elements across Italy.
The third chapter is a personal interpretation of the Camaldolese manuscript according to the
criteria of the traveller’s literature, and underlines the rise of contrasting positions between Bernardini and Bartolini who turn into characters.
The fourth one follows the outward and return journey of the three Tuscan churchmen, set in its
historical background.
Therefore I mapped the condition of the road network of the Papal State in the first half of the 19th century, a period of Risorgimento and Restaurazione, characterised by important changes; I have also shown how distant the three me’ culture is from the Risorgimento, even though it affected the objects of their interest and the journey itself.
The fifth chapter contains a list of the travel texts preserved in the cultural institutes I visited for my research.
The manuscript has been inserted as addendum.
Description: 
Dottorato di ricerca in Storia e cultura del viaggio e dell'odeporica in età moderna
URI: http://hdl.handle.net/2067/997
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