Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/2910
Title: Reconstruction of vegetation history in central Italy through a palynological approach. A case of study from Lago Lungo (Rieti basin)
Other Titles: Ricostruzione della storia della vegetazione nell'Italia centrale attraverso un approccio palinologico. Caso di studio: Lago Lungo (Rieti)
Authors: Tunno, Irene
Keywords: Pollen analysis;Palaeoenvironmental reconstruction;Landscape history;Climatic changes;Forest history;Analisi pollinica;Ricostruzione paleoambientale;Storia del paesaggio;Cambiamenti climatici;Storia forestale;AGR/09
Issue Date: 30-May-2014
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 25. ciclo
Abstract: 
Lake sediments record climatic and ecological changes taking place at the time of their deposition. These changes are recorded as stratigraphic variations of physical and chemical properties and changes in species composition of plant and animal remains. Palynological studies provide consistent information of changes that occurred in a particular area especially where many historical documents are available. High-resolution reconstruction of vegetation history can be used to investigate the nature of the past environmental changes, disentangling the effects of climate and human activity on the landscape. A palynological study was carried out in the Rieti basin (Lazio, central Italy). This region has been colonized for millennia, from the pre-Roman period, and strong modifications, both of natural and anthropogenic origin, have occurred through time. Three sediment cores collected from Lake Lungo (371 m. a.s.l.) have been analyzed for a total length of 15 m.
Five zones, related to different phases in the evolution of the landscape, have been identified along the cores: an early period (zone 1; 2700-2040 yr BP; 680-30 BCE) characterized by woodlands, showing a natural system with a variety of natural tree species (e.g. Quercus, Fagus, Tilia, Acer) and few indicators of human activity; a second phase (zone 2; 2040-1150 yr BP; 30 BCE-870 CE) in which the human impact becomes more evident, as underlined by the increase of indicators of disturbance like herbs, Poaceae, ferns and charcoal; a third period (zone 3; 1150-600 yr BP; 870-1410 CE) showing the maximum rate of human impacts for the entire core: forest cover decreases abruptly while indicators of disturbance increase rapidly, indicating a high level of erosion linked to intensive deforestation; a forested phase (zone 4 600-210 yr BP; 1410-1800 CE) testifies the rapid forest recovery after a very intensive period of utilization (zone 3) facilitated by the decreased anthropogenic pressure and more favorable climatic conditions (cold and wet); a final phase (zone 5; 210-20 yr BP; 1800-2000 CE) representing the modern period, is characterized by a continuous but less dense forest cover together with high percentage of Poaceae, herbs and cultivated trees.
Climatic and anthropogenic signals have been identified throughout the responses of the vegetation under different pressures. Deforestation occurred during warm phases while woodland regeneration occurred during cold phases. At the same time the re-expansion of forest has been favored during wet periods when attempts to drain the Rieti basin have not been effective, reducing the human impact on the landscape. Historical documents have been used to support the palynological data indicating how particularly useful written records can be used in supporting paleoecologic research.
The results of this study, different from other research, have provided a high-resolution reconstruction of the vegetation history for the last 2700 years.

I sedimenti lacustri registrano i cambiamenti climatici ed ecologici che avvengono al momento della loro deposizione. Tali cambiamenti sono registrati come variazioni stratigrafiche delle proprietà fisiche e chimiche e delle variazioni nella composizione specifica di resti di piante ed animali. Gli studi palinologici forniscono importanti informazioni sulle trasformazioni verificatesi in una data area, in particolar modo laddove siano disponibili documenti storici. Ricostruzioni ad alta definizione della storia della vegetazione possono essere usate per studiare la natura dei passati cambiamenti ambientali, discriminando gli effetti del clima e dell’attività antropica sul paesaggio. Uno studio palinologico è stato condotto nel bacino di Rieti (Lazio, Italia centrale). Questa regione è stata colonizzata per millenni, fin dal periodo pre-Romano e importanti modicazioni, sia di origine naturale che antropica, si sono verificate nel tempo. Tre carote di sedimenti campionate a Lago Lungo (371 m s.l.m.) sono state analizzate per una lunghezza totale di 15 m.
Cinque zone, corrispondeti a diverse fasi dell’evoluzione del paesaggio, sono state identificate lungo le carote: il primo periodo (zona 1; 2700-2040 anni fa; 680-30 a.C.) è caratterizzato dalla foresta, con la presenza di varie specie arboree naturali (es. Quercus, Fagus, Tilia, Acer) e pochi indicatori di attività umana; una seconda fase (zona 2; 2040-1150 anni fa; 30 a.C.-870 d.C.)in cui l’impatto umano diviene più evidente, come sottolineato dall’aumento degli indicatori di disturbo come le Poaceae, felci e carbone; un terzo periodo (zona 3; 1150-600 anni fa; 870-1410 d.C.) che mostra il massimo livello di antropizzazione dell’intera carota: la copertura forestale diminuisce rapidamente mentre gli indicatori di disturbo aumentano repentinamente, indicando un alto tasso di erosione legato all’intensa deforestazione; una fase di riforestazione (zona 4; 600-210 anni fa, 1410-1800 d.C.) testimonia il rapido recupero della foresta dopo il periodo di intenso sfruttamento (zona 3), favorito dalla dimuita pressione antropica e da condizioni climatiche più favorevoli (freddo e umido); la fase finale (zona 5; 210-20 anni fa, 1800-2000 d.C.) rappresenta il periodo moderno, caratterizzato da una continua ma meno densa copertura forestale, insieme ad una maggiore frequenza di Poaceae, specie erbacee e alberi coltivati.
I segnali climatici ed antropici sono stati individuati attraverso la risposta della vegetazione a diversi livelli di pressione. La deforestazione è avvenuta durante le fasi calde, mentre la rigenerazione del bosco durante quelle fredde. Allo stesso tempo la ripresa della foresta è stata favorita durante i periodi umidi, che rendevano vani o meno efficaci i tentativi di drenaggio del bacino di Rieti, riducendo l’impatto antropico sul paesaggio. Documenti storici sono stati utilizzati per supportare le informazioni evidenziate dai dati palinologici, rivelandosi particolamente utili in questo tipo di ricerche.
I risultati di questo studio, diversamente da altre ricerche, hanno fornito una ricostruzione ad alta definizione della storia della vegetazione degli ultimi 2700 anni.
Description: 
Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione forestale e ambientale
URI: http://hdl.handle.net/2067/2910
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