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Title: Il ruolo della concentrazione e della qualificazione dell’offerta nella catena del valore dell’ortofrutta: il caso del radicchio veneto
Other Titles: The role of supply concentration and quality in the vegetable value chain: an application to the red chicory from Veneto
Authors: Nucera, Maria
Keywords: Filiera;Catena del valore;Analisi input-output;Organizzazioni di produttori;Denominazioni di origine;OP;Value chain;Producer Organizations;POs;Supply concentration;AGR/01
Issue Date: 24-Jun-2015
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 26. ciclo
Abstract: 
La ricerca si inserisce nell’ambito degli studi sulla catena del valore dell’agricoltura, finalizzati in particolare a valutare l’impatto di differenti forme organizzative della filiera sulla distribuzione del valore aggiunto lungo la stessa. L’obiettivo principale del lavoro è quello di valutare se la presenza di Organizzazioni di produttori (OP) all’interno di una filiera ortofrutticola favorisca, o meno, una maggiore equità ed efficienza nella distribuzione del valore aggiunto tra i soggetti attori, in particolare a vantaggio dei produttori. Dalla verifica di tale ipotesi discendono poi due quesiti. Il primo mira a valutare se le OP riescono a trasferire un eventuale vantaggio ai loro soci, il secondo, a valutare se la differenziazione del prodotto (biologico e non; a denominazione di origine e convenzionale; ecc…) ha dei riflessi sulla distribuzione dei margini lungo la filiera, con un reale vantaggio per l’agricoltore. Per rispondere ai suddetti quesiti, si è partiti dall’inquadramento del contesto agroalimentare dal punto di vista economico e politico, concentrandosi sull’illustrazione delle strategie dell’Unione europea per migliorare la posizione concorrenziale dei produttori agricoli, con particolare riferimento alle OP. Il modello utilizzato nella tesi, la catena del valore ISMEA, si inserisce all’interno dell’analisi input-output, introdotta nello studio dei fenomeni economici da Wassily Leontief nella seconda metà degli anni ’30. Tale modello è stato applicato alla filiera di una varietà di radicchio veneto, il radicchio lungo tardivo e il corrispondente prodotto certificato, il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP. I risultati hanno evidenziato, in primo luogo, l’esistenza di inefficienze tra gli anelli intermedi della filiera, in secondo luogo, un benessere maggiore riconosciuto al produttore agricolo dall’intermediazione offerta dall’OP, dovuto a una migliore remunerazione. Data la profonda revisione e riduzione delle forme di sostegno al reddito agricolo, gli strumenti di organizzazione dell’offerta e della filiera agricola in genere appaiono come i pochi strumenti che possono consentire un recupero di redditività, oltre che di efficienza delle filiere stesse, anche in termini di redistribuzione del valore tra le fasi produttive.

This Phd thesis is about agricultural value chain and aims to evaluate the impact of Producer Organizations (POs) on a vegetable value chain. In particular, the objective of this study is to compare added value distribution among players in the vegetable sectors, in different supply chain scenarios: supply chain with a PO as intermediary; supply chain with a wholesaler as intermediary. From this general objective two questions arise: the first aims to assess whether POs can transfer any benefit to their members, the second aims to assess whether product differentiation has an effect on the distribution of margins along the supply chain, with a real benefit to the farmer. To do that, the first part of the research focuses on the presentation of the economic and political context, particularly about the European strategies improving producers’ competitiveness. Then, the model used in this research, ISMEA value chain, has been described. The research proposes an empirical application of this model to the supply chain of two vegetables: the “Radicchio rosso di Treviso tardivo IGP” and the equivalent not certified product the “spadone” chicory, which are both produced only in Veneto. The case study evidence suggests that POs can assess efficiencies into the value chain, allowing farmers to reach a greater benefit, then ordinary supply chain, for at least two reasons. Firstly, their capacity to internalize some activities and services, avoiding the use of too many intermediate steps to get the product to the consumer (development of direct contracts with large retailing); secondly, their cooperative view: POs act for mutual economic benefit that is to pay to the farmer a higher price than the market. Since the substantial review and reduction of direct support to agricultural income, the tools improving supply concentration appear as the few tools which can enable a return to profitability, as well as efficiency of the supply chains themselves.
Description: 
Dottorato di ricerca in Economia e territorio
URI: http://hdl.handle.net/2067/2858
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