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Title: La scrittura odeporica di Marianna Dionigi pittrice di paesaggio, archeologa e viaggiatrice per le città megalitiche del Lazio meridionale
Authors: Ricci, Antonello
Keywords: Marianna Dionigi;L-FIL-LET/10
Issue Date: 15-Apr-2011
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 23. ciclo
Abstract: 
Marianna Dionigi (1757-1826) fu pittrice di paesaggi, archeologa, animatrice culturale nonché
apprezzata scrittrice di viaggio. Pubblicò due libri che le diedero ai suoi tempi una certa fama: un
opuscolo di Precetti sulla pittura de’ paesi (1816) e i Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi
fondate dal re Saturno (1809-1812).
Le conversazioni che si tenevano nel suo salotto romano furono frequentate da antiquari e
archeologi, poeti, artisti, personaggi di un’epoca a cavaliere tra istanze neoclassiciste e nuova
sensibilità romantica: da Monti a Leopardi, passando per Shelley Visconti Canova.
Alla complessità dell’eclettico profilo intellettuale della Dionigi però, non hanno saputo tener fede i
pochi studiosi che se ne sono in seguito occupati. La loro azione risulta infatti puntualmente
improntata al principio della reductio ad unum: gli archeologi hanno indagato la sola Dionigi
archeologa e antiquaria; gli storici dell’arte la Dionigi artista.
Con il presente lavoro si cerca per la prima volta di restituirne un ritratto complessivo, concentrando
l’attenzione sull’elemento finora più trascurato della sua opera: la scrittura (particolarmente quella
odeporica).
La ricerca ha portato in luce non solo un uso consapevole e letterariamente impegnato della scrittura
da parte dell’autrice, ma anche il costante imporsi della sua pagina quale camera iperbarica tra
diverse auto-rappresentazioni identitarie spesso in “frizione” tra loro.
La tesi si articola in quattro capitoli.
Nel capitolo primo si traccia una biografia “ragionata” della Dionigi: viene mantenuta una
impostazione cronologica della narrazione ma i materiali sono organizzati per temi allo scopo di
sottrarre quanto più possibile l’indagine a tentazioni agiografiche.
Il capitolo secondo è dedicato alla Dionigi artista e teorica della pittura di paesaggio. Da un lato
emerge un vero e proprio “salto quantico” nel suo percorso creativo, segnato dall’esperienza dei
disegni per le illustrazioni dei Viaggi; dall’altro un sorprendente reimpiego pittorico della parola
letteraria quale forma compensativa e vicaria della pittura stessa.
Con il capitolo terzo si è inteso raccontare la Dionigi archeologa, rileggerne il contributo al dibattito
archeologico dell’epoca secondo un paradigma peculiarmente odeporico-letterario: senza cadere
insomma nelle insidie di una primazia acriticamente riconosciuta ai contenuti in quanto tali e in una
riduzione sub specie archeologica dei Viaggi.
Il capitolo quarto, infine, è dedicato ai Viaggi considerati esclusivamente sotto il profilo odeporicoletterario.

Marianna Dionigi (1757 - 1826) was a landscape painter, archeologist, cultural promoter, and well
appreciated travel writer. She published two books that gave her a good reputation: a pamphlet on
Precetti sulla pittura de´ paesi (1816) and Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal
re Saturno (1809 – 1812).
Conversations that used to be held in her Roman literary salon were attended by antiquarians,
archeologues, poets, artists, epoch caracters between neoclassic instances and a new romantic
sensitivity: from Monti and Leopardi to Shelley Visconti Canova.
The complexity of Dionigi`s eclectic intellectual profile was not to be even fully understood by
those few students that would study the writer successively. Their studies were basically based on
the reductio ad unum principle: the archeologists studied Dionigi as archeologist and antiquarian,
the art historians did Dionigi as artist.
This work for the first time is looking to represent her in her wholeness as artist, focusing on the
most neglected element of her work: writing (especially the odeporic one).
The research brought to light not only a conscious and literally committed use of writing by the
author, but also the continuous imposition of her written page as hyperbaric chamber among
different self representations often in “friction” one another and to other instances wich have an
objective report of archeological-antique matrix constantly destabilized by subjective moods and
feelings.
The thesis contains four chapters.
Chapter one develops Dionigi`s “reasoned” biography. it was chosen a cronological setting for the
narration whereas the materials are organised by themes, in order to distinguish the most this work
about Dionigi from all the others.
The second chapter is about Dionigi the artist and theorist of the landscape painting. From one side
it emerges a trully “quantum jump” through her creative journey, marked by the experience of the
drawings for the illustrations of Viaggi. On the other side, a remarkable pictorial re-use of the
literary word as compensatory and vicar form of the painting itself.
In the third chapter, it was intended to describe Dionigi the archeologist, review her contribution to
the archeological debate of the time by following a paradigm peculiarly odepodic-literary: avoiding
falling into an acritic supremacy acknowledged to its contents as such and in a sub specie
archeologica reduction of the Viaggi.
Finally, the forth capther is dedicated to the Viaggi esclusively analysed under the odepodic-literary
profile.
Description: 
Dottorato di ricerca in Storia e cultura del viaggio e dell'odeporica nell'età moderna
URI: http://hdl.handle.net/2067/2486
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