Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/2067/1246
Title: Analisi quali-quantitativa dei residui vegetali prodotti dalla manutenzione del verde urbano di Roma
Other Titles: Quali-quantitative analysis of products from green waste, produced from maintenance of urban trees in Rome
Authors: Stirpe, Filippo
Keywords: Verde urbano;Biomassa;AGR/06
Issue Date: 26-Feb-2009
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 21. ciclo
Abstract: 
Il Comune di Roma possiede e gestisce circa 150.000 alberi posti lungo le strade della città, le cosiddette
“alberature urbane”. Ogni anno circa 20.000 piante sono oggetto di potatura ordinaria.
I cantieri di potatura del verde urbano rappresentano un’ingente risorsa di biomassa legnosa che viene
spesso lasciata ai margini stradali per poi essere raccolta e portata in discarica, od utilizzata comunque in
maniera non appropriata.
Scopo del presente studio è stato quello di analizzare le attività di manutenzione ordinaria di questo
patrimonio verde, per ottenere dati sperimentali e attendibili sulle le quantità, le qualità e le caratteristiche
d’impiego dei residui vegetali ottenuti.
L’analisi principale ha determinato quanto materiale legnoso mediamente venisse prodotto, per specie
arborea, a seguito della manutenzione ordinaria. Questa analisi è stata possibile analizzando le quantità di
materiale potato e pesato prodotte nei diversi cantieri di potatura.
L’analisi successiva è stata rivolta a determinare la tipologia e l’intensità degli interventi eseguiti sulle diverse
specie. Incrociando queste informazioni con le precedenti è stato possibile conoscere, in base alla specie,
quale sia il tipo di taglio maggiormente impiegato, l’intensità con il quale esso viene eseguito e la quantità di
massa legnosa ottenuta.
La massa legnosa asportata da ogni singolo individuo è stata analizzata nella sua componente
dimensionale, per determinare quanta massa legnosa effettivamente avesse le dimensioni idonee per
essere impiegata, più opportunamente come fonte energetica rinnovabile.
Parte del materiale è stato poi sottoposto a successive analisi chimico-fisiche, ed è risultato idoneo per
l’impiego energetico.
In ultima analisi la raccolta, la trasformazione e il recupero di questo materiale residuale necessiterebbe di
una semplice riorganizzazione aziendale o semmai della presenza di aziende specializzate solo nel
recupero. Attualmente gli ostacoli maggiori siano costituiti dalla normativa che non indica con chiarezza se
questo sottoprodotto sia o no un rifiuto e dalla logistica di lavoro, che richiederebbe una riorganizzazione
della cantieristica applicata, la cui produttività è limitata da fattori particolari, quali la poca disponibilità di
spazio per l’allestimento del cantiere, dovuto agli edifici ed alle infrastrutture limitrofe, nonché dalla necessità
di ridurre al minimo il periodo di permanenza del cantiere per ovvi motivi di circolazione stradale e quiete
pubblica.
Le ditte manutentrici sono generalmente obbligate dal contratto di appalto a “concentrare”, ovvero ad
accumulare le ramaglie in punti localizzati, e tali aree, direttamente adiacenti alle strade, sono sempre
facilmente raggiungibili da una sminuzzatrice, sia essa portata o semovente.
Nell’ottica di una valorizzazione ottimale degli assortimenti ritraibili dei viali alberati, si potrebbe quindi
sviluppare l’ipotesi di un cantiere che produca come prodotto principale legna da ardere e sminuzzi gli scarti
producendo scaglie, organizzato per velocizzare tutte le operazioni e minimizzare i tempi di permanenza.
L’analisi dei cantieri oggetto dello studio ha evidenziato, che il materiale residuale per pianta ammonti a
circa 0,41-0,26 t, in termini di peso fresco, a seconda della grandezza delle specie arboree e dell’intensità di
potatura a cui vengono sottoposte.
Dipartimento di tecnologia, ingegneria e scienze dell’Ambiente e delle
Foreste
Corso di Dottorato di ricerca in Scienze e Tecnologie
per la gestione Forestale e Ambientale (XXI Ciclo)
2
L’analisi delle tipologie ha mostrato come per piante di I forza o grandezza si intervenga di norma con
interventi di media intensità, che asportano all’incirca circa il 20-25% della chioma. Interventi forti o estremi
come la capitozzatura stanno lentamente diminuendo nella pratica comune.
L’analisi dimensionale sul materiale potato ci indica, invece, che il materiale con diametro all’inserzione del
fusto superiore ai 10 cm rappresenta mediamente più del 50%, mentre il materiale con diametri inferiori ai 10
cm sia circa il 40%. Il restante 10% è costituito da materiale classificato come “Altro materiale” che
comprende foglie, frutti, fiori cortecce, ecc.
La difficoltà oggettiva maggiore è stata di rapportare i dati ottenuti a ricerche già svolte. Infatti sebbene nella
bibliografia esistano ampie ricerche sulla potatura delle piante forestali, queste si limitano all’attività svolta in
bosco con funzioni produttive, mentre analisi delle potatura di alberature urbane studiano maggiormente la
fisiologia della pianta, le patologie collegate agli interventi o l’architettura delle chiome.
Dai dati di produzione di biomassa ottenibile annualmente dalla potatura, se questa venisse impiegata in una
razionale sistema che dalla potatura porti alla produzione di energia, il Comune di Roma potrebbe disporre
di 7-8.000 t di materiale fresco, da cui otterrebbe, dopo opportune ed appropriate lavorazioni, circa 5-6.000 t
di sostanza idonea alla combustione. Tale materiale sarebbe in grado di alimentare un impianto di circa
1MW da mettere a servizio di strutture pubbliche, per il beneficio di tutta la comunità locale.

The City of Rome owns and manages about 150,000 trees along the city streets, the so-called "urban trees."
Each year approximately 20,000 trees are subject to ordinary pruning.
The yards of pruning of urban trees represent a huge resource of wood biomass, left often in order to be
collected in green dumps, or used however in way not appropriated.
Aim of this study is to analyze the work systems in this kind of yards in order to obtain reliable data about the
productivity and the amount of cut biomass.
The analysis object of the study let us make an evaluation of the amount of the different kind of residues
(branches, leaves, fruits, barks), produced by the yards of pruning for each species of tree examined in
Rome.
Therefore we analyzed the work systems in this kind of yards, obtaining data about the kind of prunings
usually done for every species of tree examined.
The companies are generally obliged from the contract to accumulate the residues in areas, often directly
adjacent to the roads, where it’s easy to organize a yard in order to chip the residues with specific
machinery.
Extracted wood from each tree has been analyzed in its dimension, and in its chemical and physical
characteristics, to determine how it could be used for energetic purposes.
The analysis of the yards object of the study has evidenced, that the residual material represents generically
from 0,26 t to 0,41 t in terms of fresh weight, depending on the kind of tree and on the intensity of pruning. In
fact medium intensity prunings interest 20-25 % of the branches, while strong prunings are not so common.
The dimensional analysis of the extracted wood shows that more than 50% of the branches has a diameter
of 10 cm or more, while 40 % has a diameter of less then 10 cm. Smaller material such as leaves, flowers,
fruits and barches has been classified as “other material”.
It was difficult to compare our data with other studies, for there is not a complete and detailed study on the
existing trees in the communal area, their positioning and the parameters. Many studies has been carried out
about prunings in forest yards, others refer about physiology of urban trees related to the architectural
dimension of trees.
It was possible however to make an evaluation of the amount of residues produced by the companies
examined in Rome. They collect 7.000-8.000 t of fresh substance; at least 5-6.000 t could be used for
energetic purposes, in order to supply a thermic plant of about 1 MW.
Description: 
Dottorato di ricerca in Scienze e tecnologie per la gestione forestale e ambientale
URI: http://hdl.handle.net/2067/1246
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