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Title: La reattività di fluorescenza nucleare: un nuovo marcatore sensibile e specifico per il follow-up dei soggetti celiaci e per il monitoraggio della tossicità in vivo dei cereali
Other Titles: Nuclear fluorescence reactivity: a novel specific and sensitive marker useful in the follow-up of celiac disease patients and to evaluate in vivo toxicity of cereals
Authors: Sabbatella, Luigi
Keywords: Malattia celiaca;Coltura d'organo;Anticorpi antiendomisio;Challenge con gliadina;Celiac disease;Organ culture;Antiendomysial antibodies;Gliadin-challenge;AGR/07
Issue Date: 10-Apr-2006
Publisher: Università degli studi della Tuscia - Viterbo
Series/Report no.: Tesi di dottorato di ricerca. 18. ciclo
Abstract: 
Recentemente è stata riportata una cross reattività IgA, specificamente correlata alla malattia celiaca, tra proteine del grano ed un autoantigene nucleare di 55 KDa. Nei pazienti celiaci in remissione, durante la determinazione degli anticorpi antiendomisio, il nostro gruppo aveva già
precedentemente osservato una reattività di fluorescenza nucleare di significato ignoto.
Lo scopo di questo lavoro è di studiare la reattività di fluorescenza nucleare, la possibilità di utilizzarla nel follow-up dei pazienti celiaci in trattamento e la sua eventuale correlazione con le
trasgressioni alla dieta senza glutine e con il danno mucosale.
In questo lavoro, è stata dimostrata una specifica reattività IgA diretta contro autoantigeni nucleari di 65 e 49 KDa. Questa reattività presenta glutine-dipendenza ed è, quindi, specifica per la malattia celiaca. La reattività in questione, essendo stata determinata su proteine estratte da cellule cancerose
umane CaCO2, è inoltre definibile come autoimmune.
È stato anche dimostrato che, durante la dieta senza glutine, gli anticorpi antiendomisio, sempre di isotipo IgA1, scompaiono in 75±34 giorni. In questo momento, la reattività di fluorescenza
nucleare, che appartiene alla sottoclasse IgA2, compare per persistere per ulteriori 75±41 giorni. Le due reattività presentano differenti cinetiche e differenti localizzazioni, per cui si può ipotizzare che esse siano correlate a due differenti anticorpi. D’altro canto, è stato anche dimostrato che la reattività di fluorescenza nucleare ricompare precocemente, rispetto agli anticorpi antiendomisio quando la dieta senza glutine non viene seguita correttamente.
In conclusione, questo lavoro ha permesso di dimostrare l’esistenza di un nuovo anticorpo, in precedenza ignoto, glutine-dipendente, quindi correlato specificamente alla malattia celiaca. Questo nuovo marcatore è stato definito come reattività di fluorescenza nucleare (NFR).
La sua valutazione potrebbe risultare estremamente utile al fine di indirizzare
correttamente la dieta senza glutine nei pazienti celiaci durante il trattamento e per l’accurato follow-up dei pazienti celiaci in remissione, così come in presenza di sospette piccole trasgressioni dietetiche. Inoltre, è possibile ipotizzare per questo nuovo marcatore un ruolo effettivo come marcatore sierologico degli eventuali effetti tossici in vivo dei differenti cereali ingeriti dopo guarigione completa.

Recently it has been reported an IgA cross reactivity between wheat proteins and a 55-kDa nuclear autoantigen specifically related to celiac disease. In celiac disease patients in remission, when detecting antiendomysial antibodies, we have already observed a nuclear fluorescence reactivity pattern on smooth muscle of monkey esophagus, of as yet unknown significance.
Aim of this work was to study the nuclear fluorescence reactivity, the possibility of using it in the follow-up of treated CD patients and its relationship with dietary transgressions and mucosal damages.
In this work we showed a specific IgA reactivity to 65 and 49 kDa nuclear autoantigens, gluten-dependent, therefore specific for celiac disease and that the nature of this pattern is
effectively nuclear. This reactivity has been found on human cell CaCO2 and therefore is
definable as autoimmune.
We also showed that during gluten-free diet, antiendomysial antibodies, that are IgA1,
disappear in 75±34 days. At this time point, nuclear fluorescence reactivity, that belongs
to IgA2 subclass, appears and persist for further 75±41 days. The two reactivities
presented different kinetics and different locations, therefore we hypothesized that they
are related to two different antibodies. On the other hand, nuclear fluorescence reactivity
re-appears before antiendomysial antibodies when a gluten-free diet is not strictly followed.
In this study we showed that nuclear reactivity fluorescence is due to a novel autoantibody, glutendependent and, therefore related to CD. Its evaluation could be useful to better address the glutenfree diet in CD patients during the treatment and for the fine follow-up of treated CD patients as well as in the cases open to suspicion of slight dietary transgressions. In addition, it is feasible to hypothesize for nuclear fluorescence reactivity an effective role as serological marker of the possible in vivo toxic effects of different cereals due to their ingestion after complete recovery.
Description: 
Dottorato di ricerca in Biotecnologie vegetali
URI: http://hdl.handle.net/2067/100
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