DSpace Collection:
http://hdl.handle.net/2067/13
2024-02-09T23:35:06ZRiletture gotiche di Pride and Prejudice: Austen e i vampiri
http://hdl.handle.net/2067/2330
Title: Riletture gotiche di Pride and Prejudice: Austen e i vampiri
Authors: Fornicoli, Maria
Abstract: Lo scopo di questa tesi è quello di studiare e analizzare i contenuti e le peculiarità di due rivisitazioni vampiresche del romanzo di Austen Pride and Prejudice, concentrandosi, in particolar modo, su come queste due riscritture si accostino e si allontanino dall’originale.
I due romanzi oggetto di studio sono Vampire Darcy’s Desire di Regina Jeffers e Mr Darcy, Vampyre di Amanda Grange. Il primo capitolo della tesi “Pemberley, Transilvania (?)” offre una sinossi di entrambe le opere, carpendo così i momenti concreti e significativi delle due storie nelle quali vengono inseriti, con un pizzico di ironia, commenti personali agli snodi narrativi e spiegazioni dettagliate ai molteplici riferimenti ipertestuali che si incontrano nelle due rivisitazioni.
Il secondo capitolo “Il nuovo Darcy, tra pettorali e canini” focalizza l’attenzione su come la figura del Darcy austeniano si sia evoluta, con il contributo fondamentale della miniserie TV Pride and Prejudice, prodotta dalla BBC e andata in onda nel 1995, da uomo di smisurato orgoglio, eccentrico, poco passionale ma comunque affascinante come lo descrive Austen, a sex-symbol a tutti gli effetti. Ed è stata proprio la sessualizzazione del Darcy protagonista della serie TV (interpretato dall’attore Colin Firth) che ha scatenato la venerazione del pubblico femminile. E’ stato divertente analizzare i commenti di fan sfegatate su You Tube: ammirata la famosa scena del lago (the lake scene) nella quale Mr Darcy/Colin Firth, dopo essersi tuffato nel lago di Pemberley, riemerge dall’acqua con la camicia bianca e bagnata che lascia intravedere i pettorali scolpiti, dichiarano addirittura che finora nessun altro è apparso così affascinante e sexy con una camicia bianca, bagnata e trasparente.
E’ evidente, dunque, che la sessualizzazione della JAFF (Jane Austen Fan Fiction) derivi dalla serie TV piuttosto che dal romanzo originale.
All’interno del capitolo, inoltre, sono state inserite le immagini delle copertine di alcuni sequel di Pride and Prejudice e descritte nel dettaglio quelle dei due romanzi oggetto di studio. Sono state fatte anche delle considerazioni personali sui commenti che gli utenti del sito web www.amazon.com hanno scritto nella sessione speciale book covers, esprimendo così la tipologia di copertina che più preferiscono.
L’ultima sezione del secondo capitolo è invece dedicata all’aspetto vampiresco di Darcy, aspetto che sia Regina Jeffers che Amanda Grange cuciono addosso al Darcy di Jane Austen. In Vampire Darcy’s Desire Darcy è un dhampir, ossia metà uomo e metà vampiro mentre in Mr Darcy, Vampyre Darcy è un vampiro a tutto tondo.
Il terzo ed ultimo capitolo esamina, in fine, le analogie e le differenze riscontrate tra Vampire Darcy’s Desire, Mr Darcy, Vampyre e l’originale Pride and Prejudice.; The purpose of this thesis is to study and to analyse the contents and the peculiarities of two reviews of the novel by Jane Austen, Pride and Prejudice, focalizing on the analogies and differences between the reviews and the original one. The two novels my work examines are Vampire Darcy’s Desire by Regina Jeffers and Mr Darcy, Vampyre by Amanda Grange.
The first chapter offers a synopsis and personal comments on both the stories, as well as detailed explanations of hypertextual references we can find in the reviews.
The second chapter is about the evolution of Darcy’s character, from a proud and eccentric man as described by Austen, to a perfect sex-symbol as can be admired in the TV mini-series Pride and Prejudice, produced by the BBC and broadcast in 1995.
It is clear, therefore, that JAFF (Jane Austen Fan Fiction) “sexualization” comes from the TV mini- series, rather than the original novel.
An important part of this chapter is dedicated to the mysterious figure of Darcy vampire.
Finally, the third chapter examines analogies and differences between Vampire Darcy’s Desire, Mr Darcy, Vampyre and Pride and Prejudice.
Description: Tesi di laurea di 1. livello in Letteratura inglese, Corso di Laurea in Mediazione Linguistica per le Istituzioni, le Imprese e il Commercio, a.a. 2010-2011, relatore Francesca Saggini, correlatore Gino Roncaglia.2012-11-16T00:00:00Z«Dicete angò che è bellu Terni mia!»: lingua e dialetto nei versi di Furio Miselli
http://hdl.handle.net/2067/1132
Title: «Dicete angò che è bellu Terni mia!»: lingua e dialetto nei versi di Furio Miselli
Authors: Massarelli, Elisabetta
Abstract: During the period from the late nineteenth and early twentieth century a tradition of dialect poetry was born in Terni. Local culture was animated by the singer and melody author Furio Miselli (Terni 1868 – Ferentillo 1949). The figure of the poet, already studied by native critics, is analyzed linguistically. Every phenomenon, reconstructed from its origins, is compared with Italian results and other dialect forms.
Description: Tesi di laurea di 2. livello in Lingue e letterature straniere moderne. Corso di laurea in Filologia Moderna. A. a. 2009/2010. Relatore Dott. Danilo Poggiogalli. Correlatore Prof.ssa Francesca Petrocchi.2011-02-13T00:00:00ZLa casa dei sogni. Costruzioni dell’Italia nell’immaginario turistico della Gran Bretagna contemporanea.
http://hdl.handle.net/2067/1127
Title: La casa dei sogni. Costruzioni dell’Italia nell’immaginario turistico della Gran Bretagna contemporanea.
Authors: Ricci, Stefano
Abstract: Un numero crescente di persone negli ultimi anni ha detto "goodbye England". Infatti secondo l'Office for National Statistics 125,000 persone ogni anno lasciano la Gran Bretagna per andare a vivere in uno degli altri paesi dell'Unione Europea. Inoltre, sempre secondo la stessa fonte, ogni anno un numero simile di persone compra delle proprietà all'estero per trascorre le vacanze o per andare a viverci in pianta stabile.
A queste statistiche ufficiali va poi aggiunto il numero di coloro che si trasferiscono in quei paesi dell'EU dove la mancanza di controlli e di dati sui flussi migratori non permette di fare una statistica attendibile sul numero di persone in ingresso. Si può quindi affermare che la quantità di persone che lasciano ogni anno la Gran Bretagna è sensibilmente maggiore rispetto a quella che appare sui dati ufficiali.
Questo esodo di persone che si spostano all'estero per lunghi periodi a scopo lavorativo oppure di ‘rinnovamento esistenziale' viene identificato con il termine relocation. Un dizionario di lingua inglese definisce relocation nel seguente modo: "The act of moving from one place to another" . Come è chiaro, con il termine relocation si identifica un processo generico che può realizzarsi per una serie infinita di motivazioni e con mezzi molto differenti. Solo per fare qualche esempio, molte persone ogni anno si spostano per necessità economiche e di lavoro da una nazione all'altra o all'interno dello
stesso paese; molti altre invece si spostano per ragioni familiari o di studio.
Per questo è importante dire che il tipo di relocation che verrà preso in esame in questa trattazione è un processo che ha delle motivazioni ben definite: la relocation all'estero di chi vuole cambiare stile di vita.
Questo fenomeno, che è l'argomento principale della mia indagine, sta prendendo rapidamente piede tra molte famiglie del Regno Unito. Una ricerca dell'Alliance and Leicester International, un'importante banca britannica, afferma che un terzo degli abitanti del Regno Unito sta considerando l'idea di andare a vivere all'estero: "According to a recent investigation one third of Brits are considering moving abroad to work or live".
Certo, ci sono delle motivazioni collaterali che spingono così tante persone a fare diventare realtà il proprio sogno. Ad esempio la forza della sterlina nel cambio con l'Euro o gli alti prezzi del mercato immobiliare nelle città inglesi rendono conveniente vendere il proprio appartamento per comprare all'estero. Va sottolineato, tuttavia, che la motivazione principale che spinge un così gran numero di cittadini britannici a trasferirsi all'estero non è economica quanto piuttosto legata alla ricerca di una qualità di vita migliore.
C'è un altro dato molto interessante sul quale è importante soffermarsi: circa l'80% degli anglosassoni che lasciano il proprio
paese lo fanno per trasferirsi in zone di campagna o in località di mare. A conferma di questo una guida riporta: "About 25,000 people move to city (possibly sent by their employers) but the 80% move either to the countryside or to coastal areas. In other words, they make a lifestyle choice."
Questa statistica fa chiaramente comprendere che la maggior parte degli anglosassoni che si trasferisce all'estero compie una vera e propria scelta di vita che trascende il tornaconto economico. Un gran numero di essi, infatti, si trasferisce in aree costiere o rurali. Quindi, cercare di evadere dalla realtà nota, che ci e' propria, e trovare un posto dove si possa avere uno stile di vita diverso, quasi come se si trattasse di una vacanza perenne, è un primo aspetto fondamentale che caratterizza il tipo di relocation da me analizzato.
Ma per quale motivo molte persone credono di poter vivere meglio lontano dal loro paese natio?
Innanzitutto la Gran Bretagna ha un clima piovoso ed umido con estati brevi. Un clima davvero differente in paragone con quello temperato e secco di molte località dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Senza dubbio vivere in città nebbiose ed umide, e Londra ne è l'esempio più celebre, rende davvero accattivante l'idea di abitare in una località soleggiata e dal clima mite per la maggior parte dei mesi dell'anno.
In secondo luogo nelle grandi città della Gran Bretagna (come, del resto, in tutte le metropoli del mondo) è presente il fenomeno che gli inglesi chiamano ‘the daily grind', vale a dire la snervante routine lavorativa. A testimonianza di questo, una fonte afferma : "The EU periodically carries out Labour Force Surveys which suggest that stress, depression and anxiety associated with work are at crisis level compared with the European average."
Proprio a causa di questo stile di vita così frenetico molte persone sognano di poter vivere un'esistenza più tranquilla, scandita non dagli orari lavorativi, bensì dai ritmi lenti della natura. Per questo sognano di scappare dalle città per trovare rifugio in qualche angolo di paradiso del Mediterraneo, lontani dalle pressioni e dallo stress che comporta vivere e lavorare in una grande città. Sicuramente non è difficile comprendere la differenza in tal senso che c'è, ad esempio, tra la City di Londra in un giorno feriale e lo scorrere lento della vita nelle campagne e nei borghi della Provenza, dell'Andalusia o della Toscana.
Nel I capitolo del mio lavoro spiego che l'Italia ha un ruolo di primaria importanza all'interno del fenomeno della relocation visto che ogni anno centinaia di migliaia di anglosassoni vi si trasferiscono e una discreta percentuale di essi vi resta per lungo periodo di tempo. Il fatto che molti cittadini inglesi decidano di trasferirsi in Italia è dovuto non solo all'oggettivo fascino dei paesaggi e delle bellezze storiche locali, ma anche dall'idea che all'estero si ha del nostro Paese e del tipo di vita che si aspettano di fare coloro che si stabiliscono qui. All'interno di questo capitolo sono descritti alcuni degli stereotipi più diffusi sull'Italia e sono messi in contrasto con ciò che in realtà gli anglosassoni si trovano ad affrontare quando si trasferiscono.
Nel II capitolo spiego che il desiderio di restaurare una vecchia casa di campagna è uno degli aspetti fondanti del sogno di molti anglosassoni che vengono a vivere nel nostro Paese. Molto spesso però la ristrutturazione di un rudere presenta molte difficoltà impreviste che allungano i tempi dei lavori e fanno lievitare i costi. Oltre a questo, prendo in esame le differenti aspettative che hanno gli anglosassoni che decidono di andare a vivere all'estero rispetto ai loro connazionali che si trasferiscono all'interno del Regno Unito.
Nel III capitolo analizzo le molte fonti che trattano e pubblicizzano la relocation e che sono tra i testi su cui si basa la mia trattazione. Per descrivere e classificare in maniera esaustiva questi diversi tipi di testi, essi sono stati divisi in tre categorie principali:
1. Guide speciliazzate
2. Periodici specializzati
3. Internet e canali televisivi.
Per ciascuna di queste categorie sono stati portati degli esempi pratici che dimostrano che l'Italia è spesso presentata in maniera stereotipata dai mezzi d'informazione allo scopo di promuovere interessi economici e per diffondere un'immagine positiva delle località turistiche nostro Paese.
Nel IV capitolo prendo in esame due episodi della serie Grand Designs andati in onda su Channel 4. Queste due puntate descrivono le vicende di due coppie anglosassoni che si trasferiscono per cambiare stile di vita e realizzare la casa dei loro sogni restuarando due antichi castelli situati rispettivamente nelle campagne della Toscana e dello Yorkshire.
Dall'analisi di questi due case studies si comprendono le anolgie e le differenze tra il processo di cambiare casa all'interno del Regno Unito e quello di andare a vivere all'estero. Spiego inoltre quanto la realtà sia spesso divesa dai sogni e dai progetti che vengono fatti prima di iniziare i lavori di ristrutturazione.
In conclusione quindi, cercare di costruire la casa dei propri sogni è davvero un'impresa ardua che va affrontata con i giusti mezzi e con la consapevolezza che sarà un percorso lungo, rischioso ed impegnativo.
Ciò non significa comunque che chi coltiva questo desiderio debba rinunciarci perché come ha detto Eleanor Roosevelt : "Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni".
Description: Tesi di laurea di 1. livello in Lingue e letterature straniere moderne. Corso di laurea in Mediazione Linguistica per le istituzioni, le imprese e il commercio. A. a. 2009/2010. Relatore Prof.ssa Francesca Saggini. Correlatore Prof. Gino Roncaglia.2011-02-10T00:00:00ZLa voce di un Incognito. Analisi linguistica del Principe ermafrodito di Ferrante Pallavicino.
http://hdl.handle.net/2067/958
Title: La voce di un Incognito. Analisi linguistica del Principe ermafrodito di Ferrante Pallavicino.
Authors: Ugolelli, Francesca
Abstract: Il Principe ermafrodito è un romanzo metaforico di Ferrante Pallavicino, scrittore condannato alla pena capitale a causa delle sue idee naturalistico-libertine. Pubblicata nel 1640, l'opera offre degli spunti di riflessione sulla natura della politica. Il linguaggio usato dall'autore è caratterizzato da un ampio uso di metafore e artifici retorici, tipica esprssione del gusto barocco.; Il Principe ermafrodito is a metaphorical novel by Ferrante Pallavicino, writer sentenced to death because of its natural-libertine ideas. Published in 1640, the work offers insights into the nature of politics. The language used by the author is characterized by an extensive use of methaphors and rhetorical devices, typical expression of the baroque style.
Description: Tesi di laurea di 1. livello in Lingue e letterature straniere moderne. Corso di laurea in Lettere Moderne. A. a. 2008/2009. Relatore Dott. Danilo Poggiogalli. Correlatrice Prof.ssa Francesca Petrocchi2010-10-04T08:54:52Z